Dal profilo facebook di Maria Edera Spadoni, portavoce del M5S in Emilia-Romagna, troviamo alcuni volantini di propaganda per Giulia Gibertoni, candidata alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, già eletta europarlamentare e poi rimandata a casa dopo un riconteggio delle preferenze.
Stando a questi volantini, nel quale il profilo della candidata risulta taggata, il suo programma è caratterizzato da:
– totale ignoranza, in particolare sulle competenze dell’ente che si candida a presiedere;
– promesse particolarmente dispendiose, dalla copertura economica misteriosa.
Quando si tratta di promettere infatti i grillini le sparano grosse (tipico di chi non è neanche interessato a governare) ma le risorse che servirebbero per le proprie sparate non risultano ovviamente indicate.
Ad esempio per un sistema di sussidi regionali, che chiamano in vario modo e sempre in modo sbagliato, le risorse da impiegare sarebbero tante, troppe per chi ha più volte attaccato “l’elemosina” degli 80 euro renziani.
Ma il M5S si guarda bene dal dire dove prenderanno questi soldi in un periodo in cui le regioni stanno letteralmente “con le pezze al culo”. La risposta è ipotizzabile: un generico quanto superficiale taglio ai privilegi di qualche casta, che anche quando non si tratti di pericolosi attentati alla democrazia può essere un valido palliativo simbolico alla crisi, ma non può certo coprire un sistema di welfare universale così come immaginato dal M5S. In ogni caso il cosiddetto reddito di cittadinanza, poi definito salario minimo per disoccupati, è un costo piuttosto gravoso per le casse dello stato, ma è sicuramente insostenibile per una regione.
Il programma della candidata grillina tocca poi il tema “Precari”. Di soluzioni regionali alla precarietà ce ne sono poche, perché il problema è un problema nazionale che riguarda una materia di competenza statale, e in ogni caso c’entra poco, per non dire nulla, con il tema dell’abolizione dell’articolo 18. Tale abolizione pregiudicherà la posizione di chi attualmente precario non è, precarizzandola, ma non intaccherà di certo la posizione dei precari, che di certe tutele non hanno mai usufruito!
Sulla sanità, che invece è di competenza regionale, il meccanismo è quasi inverso: riferimento costante al governo, ai tagli lineari del ministero, e come al solito nessuna proposta. Tra l’altro potrebbero scegliere di andare contro il provvedimento statale che potrebbe pregiudicare la gestione regionale della sanità, ovvero l’abolizione dell’IRAP, un’imposta che a detta di molti economisti reggerebbe gran parte della spesa pubblica regionale e dunque soprattutto quella sanitaria, e invece non lo fanno perché il M5S, così come Forza Italia e Partito Democratico, sostiene l’abolizione di quest’imposta. Quali sono dunque le proposte della Gibertoni per migliorare la sanità pubblica della sua regione? Non è dato saperlo.
Infine sull’argomento “Casa”, il programma pone al centro il divieto di esproprio della prima casa ad uso abitativo: anche qui l’uso del termine “esproprio” è… improprio. E la competenza è statale. Al di là di questo, il decreto del Fare ha confermato il generale divieto per Equitalia di promuovere azioni esecutive contro tale tipo di immobile, e tale divieto sembrerebbe esteso anche agli altri creditori (privati) stando alla recente giurisprudenza.
Insomma come campagna elettorale dimostra di essere totalmente imprecisa, inadeguata e incapace di cogliere i problemi prettamente regionali e proporre la soluzione di questi, preferendo riprodurre a stampino le solite stantie battaglie dei parolai pentastellati. Ma come scrive un utente della nostra pagina, a questo programma manca solo la voce “pace nel mondo” e poi risulterà perfetto per l’elezione di una miss.
Rifobenni