La città di Casoria si appresta a celebrare la canonizzazione del Beato Ludovico, prevista per domani nel piazzale di San Pietro a Roma, che per l’occasione si prevede colmo di fedeli (ed infiltrati) pronti ad un entusiastico boato di gioia, non appena l’atteso evento diverrà ufficiale per bocca di Papa Francesco.
Le strade sono adorne di bandiere, striscioni e locandine celebrative, ed in un certo senso è bello rivedere la cittadinanza riunita nell’orgoglio di avere finalmente un Santo che, con il dovuto rispetto alle altre figure religiose che hanno benedetto queste terre, sarà il primo davvero natìo della città, al punto da chiamarsi “San Ludovico da Casoria”. Come previsto, la tentazione di considerare la canonizzazione di Ludovico come un modo per rendere santa l’intera città è forte, ma oltremodo utopica.
Per l’occasione, va detto, anche l’amministrazione si è prodigata affinché tutto risplendesse del massimo risalto: e senza badare a spese. Una determina del 29 ottobre, a firma del dirigente Giovanni Crisci, ci aiuta infatti ad estrapolare nel dettaglio i fondi stanziati dal Comune di Casoria per questa circostanza straordinaria:
– 12.200 euro per la realizzazione di un piano di comunicazione;
– 7.320 euro per la realizzazione di un musical sulla vita del Beato Ludovico (che ricordiamo, per carenze infrastrutturali, verrà inscenato ad Arzano, nel teatro “Le Maschere”, ma i fondi non sono stati dati al teatro “Le Maschere”);
– 14.640 euro per la realizzazione di un progetto di videocomunicazione;
– 6.100 euro per la realizzazione di un reportage fotografico;
– 4.880 euro per la realizzazione e la stampa di 5 mila calendari illustrativi della Città di Casoria per l’anno 2015 (quali siano poi le affinità fra i calendari e la canonizzazione di Ludovico, è ancora tutto da scoprire).
La spesa totale, da semplice calcolo matematico, ammonta quindi a 45.140 euro che andranno naturalmente a gravare sui capitoli di bilancio comunali. Dunque, senza voler assolutamente mettere in dubbio la competenza e la professionalità delle persone incaricate di realizzare tali progetti, al semplice cittadino viene spontaneo chiedersi se fosse davvero necessario impiegare tali fondi per eventi sporadici e non duraturi, per abbandonarsi alla celebrazione più che alla progettazione. Come invece hanno fatto le Suore Elisabettine Bigie, vere eredi dell’opera di San Ludovico, che hanno fatto decorare le pareti dell’Oasi di Padre Ludovico con degli splendidi murales, già ammirati da tutta la Campania ed anche oltre.
Insomma, pur consapevoli dell’importanza che un tale evento riveste nella storia della città di Casoria e della sua popolazione, sorge inevitabile un moto di perplessità di fronte a tale profusione di risorse per celebrare la vita di un umile francescano, che della povertà e della carità ha fatto una missione religiosa ed esistenziale.
Augurandoci, in ogni caso, che Casoria possa trarre dalla figura di San Ludovico un esempio fattivo di laboriosità solidale, che vada oltre la giornata del 23 novembre, e che non si ricada nelle solite logiche da palcoscenico per cui “passato il Santo, passata la festa”…
Ai posteri l’ardua sentenza.
Fonte immagine: www.napoli.repubblica.it