Napoli – Nel cuore del quartiere Vomero è l’Istituto Professionale Commerciale e Turistico Giustino Fortunato, che da mercoledì 18 novembre è occupato dagli studenti.
Ma questa non è la prima occupazione per i ragazzi del Giustino Fortunato. Qualche tempo fa infatti gli studenti avevano già provato a prendere il controllo dell’edificio, ma immediatamente la preside era intervenuta e una decina di uomini in divisa avevano bloccato l’occupazione appena un’ora dopo il suo inizio.
Questa volta l’occupazione è stata diretta dal collettivo del liceo (collettivo Giustino Fortunato, appunto) e i motivi che hanno spinto gli studenti a procedere verso l’occupazione sono, tra i tanti, prima di ogni altro l’opposizione al governo Renzi con la sua “buona scuola”.
Lotta nella quale, inizialmente, parte del corpo docenti del Giustino Fortunato aveva appoggiato i propri allievi, ma dai quali poi si sono allontanati non condividendo l’occupazione come forma di protesta.
Come tutti gli studenti, anche quelli del Giustino Fortunato non ci stanno ad avere presidi-manager, a frequentare scuole-aziende, non ci stanno ai tirocini extracurriculari e per di più gratuiti, né tantomeno ad avere insegnanti tuttologi. Neanche gli studenti del Giustino Fortunato accettano le condizioni e il nuovo modello scolastico imposti dalla nuova riforma e, per dare una dimostrazione forte della loro opposizione, hanno deciso di occupare l’istituto.
Inoltre, tra i motivi interni vi è soprattutto la questione delle videocamere: queste sono presenti già da un po’ all’interno dell’istituto e, a detta degli studenti, sono sempre in funzione. Ma la legge vieta che apparecchi di sorveglianza siano attivi anche durante l’orario scolastico, in quanto si violerebbe la privacy degli studenti. E questo i ragazzi del Giustino Fortunato lo sanno bene.
“Abbiamo provato a parlare più volte con la preside, ma non ci ha ascoltati” afferma uno degli studenti e membro del collettivo Giustino Fortunato, “Dato che non era interessata a venirci incontro, mercoledì abbiamo occupato l’istituto”.
È ancora una volta presente l’esigenza, sempre attuale e sempre più forte, degli studenti, della scuola di oggi, di essere ascoltati, di essere appoggiati nella difesa del loro diritto allo studio e nel tentativo di costruirsi un futuro dignitoso; ma la determinazione di questi studenti non è da sottovalutare, il loro messaggio è molto chiaro: “Se non ci ascoltate, i nostri diritti ce li conquistiamo da soli!”.
Lucia Ciruzzi