Inaugurate le scale in memoria di Iolanda Palladino, uccisa quarant’anni fa da una molotov lanciata da un gruppo di fascisti dell’MSI.

Quarantuno anni fa, il 17 giugno del 1975, una giovane ragazza di 21 anni, Iolanda Palladino, esce di casa per recarsi dal fidanzato con la sua Fiat 500 azzurra. La città di Napoli è in fermento per la vittoria del PCI alle elezioni e Iolanda resta imbottigliata nel traffico causato dai festeggiamenti. All’altezza di via Michele Tenore una molotov lanciata da un gruppo di missini appartenenti alla sezione Berta, centra in pieno la 500 privata del tettuccio a causa del caldo estivo e in un attimo la ragazza si ritrova avvolta dalle fiamme.

A soccorrerla ci pensano Vincenzo Giacco ed Orlando Iannuzzi Savelli. Iolanda viene portata di corsa all’ospedale Santa Maria degli Incurabili per poi essere trasferita al Centro Grandi Ustionati del Sant’Eugenio di Roma dove muore quattro giorni dopo a causa delle ustioni riportate sull’80% del corpo. È il 21 giugno del 1975.

Successivamente la polizia arresta gli assassini della giovane donna; si tratta di Umberto Fiore, cameriere di 20 anni, Giuseppe Torsi, operaio di 19 anni e il fratello Bruno, apprendista di 16. I tre ragazzi vengono condannati dalla Corte d’Assise di Roma a pene dai sei anni e otto mesi ai due anni e dieci mesi, poi ridotte in appello ed in parte condonate. Sotto processo anche Michele Florino, segretario della sezione Berta (oggi ex onorevole di AN), prima imputato per favoreggiamento poi scagionato per mancanza di prove.

Il 25 aprile del 2015, per opera di militanti dei centri sociali, viene affissa una targa in via Foria poco lontano dall’ex sezione Berta, oggi sede di Casa Pound. Purtroppo la targa ha vita breve e viene fatta sparire. Ricollocata qualche tempo dopo, la targa riscompare misteriosamente nel giro di qualche ora.

Ieri la città di Napoli ha voluto ricordare ancora una volta Iolanda e l’ha fatto intitolando alla sua memoria le scale adiacenti via Michele Tenore. Presenti il sindaco Luigi de Magistris, il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani e i familiari della ragazza, tutti uniti per ribadire ancora una volta, senza stancarsi mai, che Iolanda Palladino è stata uccisa dalla violenza fascista.

Anche l’assessore Alessandra Clemente ha espresso il suo pensiero sulla vicenda: “Un evento, la morte di Iolanda, tanto doloroso quanto lontano ma non cancellabile. È un dovere della nostra città quello del ricordo, restituendo alla memoria storica di Napoli un evento tremendo ma che consegna alla presente e alle future generazioni valori democratici e civili irrinunciabili, base di ogni comunità. Politica è amore. No violenza”.

Flora Visone

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