«L’Europa non è solo codici e burocrazia. È necessario tornare ad appassionare i cittadini». Queste le significative parole che Matteo Renzi pronuncia nel discorso di benvenuto ad Angela Merkel in visita a Firenze in occasione del semestre tedesco di presidenza dell’Unione Europea. Un vertice bilaterale che va nella direzione di rafforzare i legami tra Italia e Germania nella fase storica più promettente per l’intera Europa, che finalmente sembra voler abbandonare le politiche di austerità favorendo la crescita economica attraverso una serie di misure iniziate con l’annuncio di Mario Draghi relativo all’acquisto di titoli di stato per 60 miliardi al mese fino a settembre 2016.
Una notizia che ha sicuramente condizionato, in senso positivo, il vertice Renzi-Merkel. I due si scambiano vicendevoli complimenti che sembrano andare al di là della semplice cortesia istituzionale. Entrambi manifestano ottimismo sulle incognite del voto greco con Matteo Renzi che dichiara di voler mettere il turbo alle riforme europee che non è governata né da un «gruppo di comici né di burocrati». Gli splendidi monumenti e palazzi fiorentini favoriscono un clima di distensione che ha il suo culmine nella seconda giornata del vertice che si tiene nella Galleria dell’Accademia, in occasione della conferenza stampa congiunta all’insegna delle riforme, la parola più pronunciata, e del nuovo corso dell’Europa.
Il premier italiano del resto non nasconde la sua soddisfazione per i due recenti successi che ha ottenuto in Europa, il via libera alla flessibilità dei conti e acquisto dei titoli di stato da parte della BCE. Anche la Merkel non nasconde la sua approvazione e dichiara che l’Europa non è iniziata ora, e che c’è una tradizione di cultura che lega il destino dei popoli e Firenze, che con le sue bellezze rappresenta il luoghi simbolo dei nostri valori comuni. La stessa apprezza le riforme di Renzi, che definisce «molto ambiziose» e afferma che il premier sicuramente le porterà avanti conseguendo ottimi risultati. Di seguito riportate le parole della cancelliera riferendosi a Renzi: «Auguro a te ogni successo. Credo che alcune delle riforme italiane, su lavoro e pubblica amministrazione, genereranno presto effetti. Ho parlato stamattina con gli imprenditori tedeschi che lavorano in Italia, tutti loro dicono che vogliono appoggiare il percorso di riforme e che ci sono già i primi impulsi. Mi hanno detto che adesso possono assumere in Italia. Ci sono stretti rapporti tra l’economia tedesca e quella italiana, abbiamo legami e scambi intensi. Sui provvedimenti europei, la proposta di Jean-Claude Juncker (presidente della commissione UE, ndr) ha una funzione importante, siamo noi ora che dobbiamo sviluppare progetti con i quali raccontare una nuova narrativa».
Il discorso di Renzi sembra molto più autoreferenziale, ponendo l’accento sulla fase di straordinarie riforme che sta attraversando il Paese, una fase che non va bloccata (avvertimento alla minoranza PD?) ma anzi va accelerata. Va “inserito il turbo, non scalata la marcia”.
Scuola e innovazione saranno le prossime tappe toccate dal percorso riformatore, mentre riferendosi alla legge elettorale se ne esce con una battuta, dichiarando di averla consigliata alla cancelliera dal momento che consente un vincitore certo, anche se la Germania non sembra avere i nostri atavici problemi di governabilità.
Quello che affiora, al di là delle parole, è il grande clima amichevole e affabile, clima testimoniato anche dagli accompagnatori ufficiali dei due statisti.
Francesco Romeo