Il calcio, di tanto in tanto, riserva momenti che vengono incisi in maniera indelebile nella storia di questo sport. Piccole realtà che salgono alla ribalta delle cronache sportive grazie ad imprese impensate ad inizio stagione. Fonte inesauribile di questi romanzi calcistici è da sempre la coppa nazionale. In primis quella francese (Coupe de France) e quella inglese (FA Cup), le quali permettono la partecipazione a squadre dilettanti e semi-professionistiche.
Forse la più grande storia calcistica degli ultimi tempi è stata scritta dal Calais, squadra della quarta serie francese, che arrivò nel 2000 ad un passo dalla conquista della Coppa Nazionale.
Formata esclusivamente da calciatori dilettanti, il piccolo club transalpino riuscì nell’impresa di eliminare sul suo cammino squadre più blasonate come Cannes, Strasburgo e, addirittura, i campioni di Francia in carica del Bordeaux. Gli occhi del mondo piombarono come falchi sulla straordinaria cavalcata della piccola società e i calciatori incominciarono a sentire quella pressione che mai avevano percepito prima. La finalissima si disputò il 7 maggio 2000 allo Stade de France di Parigi, dinanzi ad 80.000 persone, più degli abitanti della stessa cittadina di Calais: la sfidante era il Nantes, detentrice del titolo. Nonostante il vantaggio iniziale, la favola del Calais si infranse quando dapprima il pareggio poi, un rigore trasformato negli ultimi minuti decretarono la vittoria del Nantes. L’immagine dell’allora capitano dei trionfatori, Mickael Landreau, che alzava al cielo il trofeo conquistato assieme al capitano degli sconfitti, Reginald Becque, è una cartolina che il mondo del calcio tiene stretta fra i suoi ricordi.
La coppa nazionale francese è stata altre volte teatro di imprese conseguite da formazioni di categorie inferiori. È il caso del Quevilly che raggiunse la semifinale nel 2010 (eliminati dal Paris Saint-Germanin) e addirittura la finale nel 2012, persa contro il Lione. Nell’edizione in corso a voler seguire le orme del Calais c’è un terzetto di squadre di quarta serie qualificato agli ottavi di finale: St Malo, Sarre e Tressilac. Proprio quest’ultima è riuscita nell’impresa di eliminare, ai calci di rigore, un club di Ligue 1: il Lille.
Non solo, dunque, la Francia è terreno fertile di favole e rovesci: anche la coppa nazionale inglese ha avuto le sue imprese. Un esempio su tutti il Milwall, militante in Championship, che nel 2004 sfidò, senza successo, il Manchester United in finale. Ancora il Wigan, retrocesso in seconda serie al termine del campionato, che nel 2013 conquistò il trofeo ai danni del ricchissimo Manchester City, allenato allora da Roberto Mancini. Anche quest’anno la FA Cup presenta club delle serie inferiori nei sedicesimi di finale, tra cui Carlisle United e Oxford United, militanti nella Football League Two (quarta serie inglese).
In Spagna l’Alcorcon non riuscì nell’impresa di arrivare in finale, ma il 27 ottobre 2009 salì alla ribalta delle testate sportive di tutto il mondo per aver battuto fra le mura amiche il Real Madrid con il risultato clamoroso di 4-0. Giunta ai quarti di finale, l’edizione attuale della Copa del Rey, presenta una sola compagine che non milita in Liga. Si tratta del Mirandes, club di Segunda Division. Nella coppa nazionale tedesca (DFB-Pokal), giunta anch’essa ai quarti di finale, a rappresentare formazioni che non appartengono alla massima serie ci sono Heidenheim e Bochum.
In Italia ad interpretare il ruolo del Calais c’è l’Alessandria, formazione di Lega Pro, che è riuscita a conquistare le semifinali di Coppa Italia.
Ultimo club di terza serie a compiere tale impresa fu il Bari nel 1984. In successione i piemontesi hanno sconfitto squadre di Serie A del calibro di Palermo e Genoa. Inoltre ai quarti hanno eliminato lo Spezia, società di Serie B, accedendo cosi alla semifinale dove affronteranno il Milan. Una gara che ha già il sapore di storia. Un match che i grigi disputeranno con la consapevolezza di poter essere immortalati nella memoria di questo sport proprio come la squadra francese. Sognando la finale, inseguendo le orme del Calais.
Ivan D’Ercole