E’ stato affisso nella mattinata di ieri il nuovo manifesto-denuncia del Partito Democratico a Sant’Antimo. Nel manifesto, che “vuole essere una denuncia, uno stimolo, una proposta ai cittadini” si legge degli ennesimi dubbi circa il nuovo appalto per il rifacimento di importanti arterie stradali cittadine.

Come si legge dal manifesto, infatti, il Partito Democratico accusa il “partito-famiglia” di aver ottenuto un appalto per il rifacimento di via Roma, Piazza della Repubblica, via Diaz e via Trieste e Trento, opere per un costo di oltre 1 milione e 200mila euro. L’appalto, dopo un “ribasso anomalo” è stato vinto dal consorzio co.svip. la cui quota di maggioranza è in mano alla famiglia Cesaro.

pd s.antimo

Sono ormai decenni – si legge nel manifesto – che la coalizione-partito-famiglia che governa il comune, di fatto, senza interruzione, stringe Sant’Antimo in una morsa soffocante e disseccante, che sta impoverendo il tessuto economico della città. Nulla sfugge al sistema di potere egemone, dalla sanità, allo sport, dalle assunzioni, agli appalti pubblici“. Il riferimento è chiaramente alla famiglia dell’on. Luigi Cesaro, berlusconiano della prima ora, che da quasi 20 anni riesce a governare la città. Il Partito Democratico, nel denunciare questo presunto nuovo tentativo di ottenere un appalto, fa riferimenti anche alle ricchezze dei Cesaro: sul territorio, infatti, sono tantissime le attività economiche della famiglia dell’onorevole, dalla sanità, con il centro Igea, allo sport con la gestione della Polisportiva di proprietà comunale (ma affidata a Cesaro sin dalla nascita).

Riguardo al manifesto il segretario della locale sezione del Partito Democratico, Salvatore Damiano, dice di volersi soffermare su tre principali punti: “è assurdo che a questi lavori non si accompagni un progetto di rilancio del commercio, almeno nelle zone interessate; in secundis è veramente strano che appena si parla di gare di appalto si ritrova subito qualcosa di anomalo; infine il manifesto vuole essere un grido alla popolazione, un grido di sprono per invitarli a non mollare. Dobbiamo credere che possiamo riprenderci la città, dobbiamo continuare a sperare per un futuro prossimo migliore per tutti“.

Il sindaco, comunque, non accetta certo le accuse provenienti dal Partito Democratico: “Il sindaco non può e non deve entrare nelle gare pubbliche. Nella mia posizione posso solo attendere l’esito della gara e poi vigilare sull’esecuzione dei lavori affinchè vengano fatti bene e presto, visto che il finanziamento per le opere scadrà a breve“. Piemonte, comunque, spiega che l’appalto è gestito da una commissione che valuta le offerte secondo la leggein maniera rigorosa” e accusa a sua volta il PD di “gettare ombre su presunte trame” invitandolo, poi, a far riferimento alla magistratura nel caso riscontri qualche anomalia. “Al sindaco interessa che i cittadini stiano bene – spiega Piemonte – ma se ci sono degli imprenditori santantimesi, e in questo caso non so se siano i Cesaro, che hanno mostrato la possibilità di lavorare vincendo una gara perchè dobbiamo preventivamente dire che i lavori saranno fatti male? Non si possono escludere i santantimesi dalle gare pubbliche di Sant’Antimo, sarebbe una limitazione della libertà di questi ultimi“.

Francesco Di Matteo

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