NAPOLI – La Certosa di San Martino, tra le più grandi strutture architettoniche partenopee, con i suoi sotterranei restaurati (riaperti al pubblico il 24 gennaio scorso), il chiostro, la chiesa e le preziose opere d’arte, fa il boom di visitatori. Dopo secoli dalla sua edificazione resta uno sotterranei1dei simboli indiscussi della magnificenza di Napoli. In qualunque luogo della città ci si trovi, anche tra quei vicoli buoi, la si scorge in lontananza, sulla collinetta del Vomero, in tutta la sua grandezza. Forse proprio questo aveva in mente Carlo D’Angiò quando la fece progettare. Il suo fascino resiste ancora oggi e lo dimostra il numero di visitatori che non fa che aumentare.

La Certosa e i suoi sotterranei hanno una storia antica e ospitano un patrimonio culturale che va dal Medioevo fino agli inizi del Novecento. Considerata tra le più belle architetture della città, la costruzione della Certosa di San Martino ebbe inizio nel 1325 e fu fortemente voluta da Carlo D’Angiò. In questo modo i nuovi regnanti che si sostituivano ai vecchi Aragonesi, dopo una clamorosa sconfitta, vollero dare un segnale forte alla cittadinanza della grandezza e magnificenza della casata angioina. I lavori si conclusero sotto la Regina Giovanna nel 1368 e per compierli furono chiamati i più certosagrandi architetti del tempo: il senese Tino di Camaino, Attanasio Primario e Francesco di Vito. Fu poi deciso di ampliare la struttura, sia all’interno della chiesa, aggiungendo archi acuti e a volta, che nei sotterranei. Sebbene si trattasse di luoghi che non prevedevano una frequentazione assidua, i sotterranei non furono assolutamente trascurati, anzi, sono un vero e proprio gioiello architettonico. Lunghi corridoi percorrono il perimetro sotterraneo della Certosa, presentando pilastri e volte ogivali che sostengono l’intera struttura.

Non ci si aspetti poi un luogo lugubre e spoglio, vi sono esposte opere in marmo, sculture ed epigrafi, un patrimonio accumulato tra l’ Ottocento e il Novecento attraverso lasciti, acquisti e donazioni. È possibile ammirare ben 150 opere in marmo che ricoprono un periodo che va dal Medioevo fino al XVIII secolo: il sarcofago di Beatrice del Balzo, la statua di San Francesco d’Assisi di Giuseppe Sanmartino, l’Allegoria Velata di Angelo Viva.

Da Gennaio ad oggi, i restauri delle opere ospitate all’interno della Certosa e i suoi Sotterranei gotici hanno riscosso molto successo, attirando turisti e visitatori nostrani.sotterranei2

Nei weekend d’apertura si è registrato un numero di visite che superava le 2000 persone. Una richiesta sbalorditiva che sembra aumentare al punto da estendere l’orario d’apertura. A partire dal 18 aprile, infatti, fino a domenica 25 ottobre 2015 sarà possibile visitare i sotterranei Gotici della Certosa di San Martino anche di sabato e domenica pomeriggio.

Orari: dal Lunedì  al Venerdì 11.30; Sabato e Domenica dalle 11.30 alle 16.30;

Costo: 6 euro.

Prenotazione obbligatoria all’indirizzo email: accoglienza.sanmartino@beniculturali.it

Info. tel. 081 2294 568

Sito webhttp://www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_sm/museo_sm.html

Agnese Cavallo

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