Sono trascorsi sette giorni dal vaglia al quirinale della Legge di Stabilità, e si cerca di organizzare un incontro tra i Presidenti delle Regioni che verta proprio sulla discussione di quest’ultima. Il summit politico stabilito per questa mattina alle 8 è stato rinviato per ragioni non attribuibili ai componenti stessi. Fonti del Governo hanno affermato che ciò sia riconducibile, invece, all’assenza della Regione Piemonte e del Comune di Torino per la manifestazione “Terramadre”. Sergio Chiamparino, Presidente del Consiglio delle Regioni, si è poi messo in contatto con il sottosegretario Delrio, e dopo vari tira e molla l’incontro è stato confermato.
Le Regioni sprecano troppo e non v’è distribuzione equa, ecco l’accusa mossa dal Premier alle regioni, nella persona di Chiamparino. Proposti nuovi tagli, ulteriori e dannosi. Nella ricerca delle ragioni del rinvio, si è ritenuto opportuno considerare che si fosse aspettato prima le osservazioni del Colle e poi intavolare la discussione. Ma questo non è l’unico inconveniente da considerare visto che l’UE ha la sua “fetta” di voce in capitolo. Le nuove norme comunitarie hanno concesso una settimana di tempo alla Commissione della ricezione dei piani di bilancio, per notificare il rischio di bocciatura della proposta. Il messaggio, sarebbe dovuto giungere, secondo fonti europee, attraverso una missiva. In tarda serata il sottosegretario alla Presidenza, Sandro Gozi, ha placato le voci, dicendo che la lettera non era ancora giunta ma la notizia però è di fatto giunta all’orecchio dei palazzi poiché Chiara de Felice, corrispondente a Bruxelles dell’Ansa, ha twittato affermando che ci sarebbero invece stati contatti telefonici.
La legge di stabilità, con le relative polemiche da parte delle opposizioni e delle regioni, ha incontrato altre voci non ancora del tutto confermate, ovvero lo slittamento delle pensioni e il bonus bebè. Per quanto riguarda la questione delle pensioni, solo coloro che hanno la doppia pensione Inps-Inpdap (cioè coloro che hanno lavorato sia nel settore pubblico sia in quello privato) avranno tutto in un’unica soluzione il 10 del mese, circa 800 mila pensionati, mentre per i restanti 15 milioni la situazione resta immutata, come ha chiarito il fondo pensionistico Inps.
Riguardo il “bonus bebè” il disegno di legge prevede un assegno di 80 euro per le mamme. Matteo Renzi ha spiegato il funzionamento del bonus da Barbara D’Urso. “Dal 1° gennaio del 2015 daremo gli 80 euro – spiega Renzi – non solo a chi prende meno di 1500 euro al mese, ma anche a tutte le mamme che fanno un figlio, per i primi tre anni. Si tratta di mezzo miliardo destinato alle famiglie“. In pratica coloro che dichiarano un reddito annuo cumulativo inferiore a 90 mila euro ricevono tale bonus. Il suddetto vale anche per i bambini adottati, e per quelli nati fino al 2017.
Ancora una volta però ci si trova di fronte ad una legge fantasma, dato che il disegno di legge scritto non è ancora previsto e non vi sono neanche fonti concrete riguardo quest’ultimo, limitandosi ad essere, per ora, un semplice annuncio. Nel 2005 è stato registrato un precedente, quando Berlusconi, allora premier, annunciò un bonus bebè di cui, però, non c’è mai stata traccia nelle buste paga degli italiani. Inoltre va aggiunto che molte famiglie, extracomunitarie, hanno dovuto combattere contro una falsa dichiarazione di reddito, con sanzione aggiuntiva di restituzione di contributo e monito di mora fino a 3 mila euro. A nulla sono valse le giustificazioni adottate spiegando che il premier aveva loro promesso, tale bonus.
Fabrizio Consiglio