Napoli – Pochi giorni fa il Consiglio Comunale di Napoli ha approvato alcune delibere inerenti l’acquisizione di beni immobili di precedente appartenenza al demanio dello Stato. Tra questi c’è anche l’ex carcere Filangieri, oggi ribattezzato Scugnizzo Liberato dai ragazzi della rete Scacco Matto che l’hanno occupato, pardòn, liberato, come ci tengono a sottolineare.
Al nuovo Scugnizzo Liberato, riaperto da pochi mesi, sono già tante le idee, i progetti e anche le collaborazioni con associazioni già attive sul territorio, soprattutto nel quartiere Montesanto, per la riqualificazione del bene: da orti urbani, a una Biblioteca con aula studio, a un archivio, che ospiterà la raccolta della memoria storica del luogo, alla scuola per migranti, prendendo poi un volo diretto Scugnizzo Liberato-Brasile con le lezioni di Capoeira, e tanto altro. Idee, progetti e collaborazioni, che sono ben al sicuro dai rischi delle disposizioni della nuova sentenza per il passaggio di beni immobili nelle mani del Comune.
“Già sapevamo della transizione di cui era oggetto lo Scugnizzo Liberato: l’assessore Piscopo ci aveva convocati e informati della situazione dell’ex carcere Filangieri” , ci spiega uno dei ragazzi, “Abbiamo liberato lo Scugnizzo quando era di proprietà del demanio, ma anche ora continueremo a rimanere lì e a tenerlo aperto. Noi siamo pronti al confronto con il Comune, che per ora si è dimostrato disponibile e pronto alla collaborazione”.
L’ex carcere Filangieri, lo Scugnizzo Liberato di oggi, è già avviato in un lavoro di ristrutturazione e riqualificazione dell’edificio: i ragazzi di Scacco Matto, ma non solo, tutta la comunità (dai bambini agli anziani) stanno collaborando (lavorando alla ristrutturazione, avviando co-working, donando oggetti) alla rinascita del nuovo Scugnizzo Liberato.
Ed è per questo che, in un’assemblea settimanale, è la comunità a discutere delle varie questioni dello Scugnizzo Liberato e a prendere decisioni. E anche per quanto riguarda i futuri e necessari rapporti con il Comune, su questo punto i ragazzi sono chiari : “Se il Comune vorrà collaborare con noi, siamo più che felici, ma ogni proposta dovrà prima passare per la comunità che sta gestendo lo Scugnizzo Liberato. Ogni progetto dovrà essere vagliato in assemblea da ogni “scugnizzo” prima che venga presa qualsiasi decisione”.
D’altra parte è la comunità, e soprattutto il quartiere Montesanto, il “destinatario” dello spazio: i progetti, le attività e la strutturazione stessa dello spazio interno sono organizzati in modo da soddisfare il bisogno popolare. Per questo, ci spoilerano i ragazzi: “Insieme ai ragazzi del Lido Pola, che si trova nella nostra stessa situazione, noi dello Scugnizzo Liberato lanceremo una sfida a De Magistris: scriveremo una delibera per far riconoscere questi beni come case del popolo, beni comuni in quanto della e per la comunità“.
Insomma, che sia ufficialmente di proprietà del demanio o del Comune, lo Scugnizzo Liberato (così come tutti i beni immobili affini) è prima di tutto del popolo.
Lucia Ciruzzi