La Rete degli Studenti che riunisce gli studenti delle scuole superiori, nella giornata di ieri (Lunedì 23 Febbraio) ha manifestato davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione chiedendo un maggiore coinvolgimento nella riforma della scuola che il governo Renzi sta per mettere in atto.
Per questo motivo la Rete degli Studenti ha deciso di rilanciare 10 proposte ”per una scuola buona per davvero”, pensate da chi la scuola la vive sulla propria pelle, cioè gli studenti. Tra le proposte, gli studenti chiedono l’inserimento dell’alternanza scuola-lavoro anche per i licei, la creazione di uno statuto degli studenti in stage, nuovi diritti e la riforma dei cicli, con l’inserimento di un biennio uguale per tutti e di un triennio specializzante durante il quale gli studenti possano scegliere parte delle materie caratterizzanti.
La scuola dovrebbe essere gratuita e accessibile a tutti. I molti servizi che dovrebbero renderla tale, come le spese per i libri di testo, i trasporti e i pasti, ci testimoniano però una realtà diversa: la nostra scuola è poco accessibile. Siamo costretti a scegliere il nostro futuro a tredici anni, venendo catalogati rigidamente in licei, istituti tecnici e professionali. Questa separazione diventa sociale, culturale ed economica, determinando una discriminazione tra studenti di serie A, B e C, secondo il modello fascista della legge Gentile del 1923. Questa scuola ci insegna e poi ci valuta attribuendoci dei numeri, comparandoci senza considerare condizioni di partenza, percorso svolto e diversità di tempi e modi di apprendimento. Alla fine ci seleziona, ci dice se siamo idonei o meno agli standard e la soluzione per chi non ce la fa è ricominciare tutto da capo. I percorsi sono prestabiliti: alcuni di noi sanno già che dopo le superiori andranno subito a lavorare, sempre che il lavoro si trovi, altri inizieranno l’università.
“Un appello per mostrare al governo la nostra contrarietà a interventi sulla scuola senza tenere conto delle opinioni degli studenti” E’ quanto afferma il Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti, Alberto Irone, il quale aggiunge:“È stata fatta una consultazione, a cui abbiamo partecipato e ora ci aspettiamo che il governo corrisponda alle nostre puntuali richieste sul futuro della scuola. Non accetteremo nessuno slogan e nessun tipo di dimostrazione propagandistica sulle scelte degli studenti e se necessario, risponderemo con la mobilitazione per dimostrare che gli studenti sono per la scuola pubblica, laica, aperta a tutti, inclusiva” – conclude Irone
Nei prossimi mesi Rete degli Studenti continuerà a diffondere l’appello nelle scuole, per mostrare che la rivoluzione del sistema scolastico non può prescindere dal coinvolgimento degli studenti.
Per saperne di più leggi i “10 punti per una Scuola Buona per davvero”. a cura della Rete degli Studenti.
Pasquale De Laurentis