Bagnoli. L’inaugurazione del campo da rugby collocato nell’ex base nato – dove erano presenti l’assessore Alessandra Clemente e Ciro Borriello – è stata oggetto di polemica.
Dopo l’intervista fatta agli attivisti della Lokomotiv Flegrea, una polisportiva di stampo sociale, all’interno della quale ci hanno spiegato: “Il villaggio del rugby, è stato affidato a una nota società sportiva cittadina privata con modalità ambigue, o almeno politicamente opinabili. Opinabili, considerando che il sindaco per mesi si è riempito la bocca parlando di una “gestione partecipata” dell’area Nato, vincolata per statuto a un uso sociale; opinabili, considerando le conferenze stampa in pompa magna in cui si millantava di voler restituire quello spazio ai cittadini; opinabili, considerando che quando questo processo andava in altra direzione se ne dava colpa alla Fondazione Banco Napoli e alla Regione, mentre oggi quella stessa direzione, ovvero “la sinergia pubblico-privato”, la giunta rivoluzionaria e delle assemblee di popolo la rivendica con forza; opinabili, considerando tutti gli incontri in cui siamo stati presi in giro dall’assessore Borriello, quando specificavamo che la Lokomotiv non avrebbe in nessun modo partecipato alla spartizione di questo enorme spazio pubblico, o cercato un’assegnazione di un campo, per “fare le cose nostre”.
Abbiamo intervistato l’assessore Ciro Borriello, durante l’incontro ci ha spiegato: “ La struttura ex nato non è stata affidata dal Comune alla squadra di rugbdy. L’immobile è stato assegnato alla squadra sopracitata dalla Regione Campania e dalla fondazione banco Napoli. Come amministrazione non potevamo intervenire a gamba tesa” – continua: ” Gli spazi non si possono donare o assegnare deliberatamente, si necessita di un bando. Nonostante i miei sforzi, a Bagnoli non ci sono campi disponibili”. Conclude: ” Per quanto riguarda la gestione partecipata, noi ci battiamo affinché i cittadini e il sindaco lavorino e prendano decisione insieme. La questione dell’ex base nato non era di nostra competenza”.
Maria Bianca Russo