Dopo gli avvenimenti della scorsa settimana che vedevano protagonista Putin e il suo annuncio, arriva una nuova intervista, questa volta di Assad.
Putin aveva annunciato che avrebbe inviato aiuti militari al presidente siriano, innescando preoccupazione e critiche da parte della comunità internazionale tutta. John Kerry si era subito adoperato per scoprire le reali intenzioni di Putin e il presidente russo aveva ribadito come il nuovo intervento non fosse altro che il frutto di anni di accordi fra Mosca e Damasco e di lotta al terrorismo. Perfino il Segretario Generale della NATO si era schierato contro Putin definendo questo intervento «non risolutivo».
Assad, intervistato dai media russi, affronta il problema dell’immigrazione, accusando l’Europa di essere incapace di individuare la causa fondamentale ovvero la mancanza di sicurezza. Secondo Assad infatti, è il clima teso e insicuro a spingere migliaia di famiglie ad abbandonare il paese e sarebbe proprio l’Europa ad incrementare i flussi attraverso il finanziamento ai gruppi terroristici. Il Rais attacca soprattutto il Qatar, l’Arabia Saudita e la Turchia che aiuterebbero i gruppi terroristici con l’aiuto e la copertura di paesi più forti come gli Stati Uniti e la Francia che ha annunciato nuovi radar sul territorio siriano per analizzare le basi dello Stato Islamico.
Gli Stati Uniti da mesi sostengono i cosiddetti “ribelli moderati”, intervento che sarebbe servito a debellare le forze dell’Isis. Secondo Assad, però, non vi è alcuna differenza tra i ribelli e l’Isis, perché tutti allo stesso modo sono estremisti, l’Occidente in questo modo non farebbe altro che dividere le diverse forme di una stessa sostanza che si differenzia solo per la parte per cui tende: i ribelli contro Assad e l’Isis a favore dei propri valori e contro tutto quello che c’è di contrario e diverso dal proprio regime.
Washington sostiene che il presidente siriano debba lasciare il governo e mentre il Rais, ai media, dichiara che «un presidente lascia solo per volere del popolo e non per volere degli Stati Uniti o del Consiglio di Sicurezza dell’ONU», John Kerry sostiene che invece potrebbe essere proprio un accordo internazionale stipulato con la collaborazione di Russia e Iran a delegittimare Assad.
Sabrina Carnemolla