Zero Waste è un progetto che nasce a Perugia ed intende sensibilizzare le persone sugli sprechi alimentari e sul forte impatto che ha sull’ambiente.
Esso nasce dalla collaborazione fra diversi enti presenti sul territorio umbro quali la Caritas di Città di Castello, Banco Alimentare dell’Umbria, l’associazione Il Samaritano e la Regione Umbria. Il progetto è stato approvato all’interno del programma di contribuzioni 2012 di Philip Morris Italia attraverso il Fondo VGE–PMI.
Dopo numerose ricerche, condotte dal Cesvol acronimo che sta per Centro Servizi per il Volontariato con sede a Perugia, si evince che il disagio alimentare e l’incapacità di approvvigionamento è crescente, testimoniata dall’attività continua svolta dalle associazioni che si occupano di distribuzione alimentare e da enti caritativi presenti sul territorio umbro. A causa di questo incessante incremento i diversi enti si sono impegnati nel sensibilizzare le persone in materia di spreco alimentare e sul tema delle nuove povertà.
Lo spreco alimentare è uno dei temi più dibattuti negli ultimi decenni e per questo motivo sono sempre più numeroso le campagne di sensibilizzazione e le giornate dedicate ad esso. Esso è un problema non di poco conto. A detta della Fao lo spreco alimentare“è un fenomeno che pone interrogativi sugli squilibri di consumo nel mondo e sulla disparità sociale tra chi spreca e chi non ha da mangiare.” Lo spreco alimentare pone interrogativi soprattutto sulle responsabilità delle multinazionali e su quelle dei cittadini che spesso compiono azioni avventate ed irresponsabili e soprattutto sull’impatto ambientale. Una maggiore produzione di cibo corrisponde ad un’intensificazione nella produzione e sfruttamento della terra a causa del largo utilizzo di fertilizzanti. In questo modo si innesca un processo circolare dal quale è difficile uscire.
Gli obiettivi del progetto Zero Waste sono diffondere una cultura sostenibile e maggiore consapevolezza sul consumo alimentare. Esso mira alla realizzazione di un sistema capace di recuperare le eccedenze alimentari e i beni non venduti per distribuirle alle categorie sociali che ne hanno bisogno. Il bene alimentare inutilizzato, acquisirà un valore socio-assistenziale elevato avendo ripercussioni positive anche a livello ambientale, economico e sociale.
Le azioni del progetto sono 5:
- studio di fattibilità: analisi sulla raccolta dei rifiuti;
- avvio, sperimentazione e monitoraggio di un sistema umbro di raccolta e distribuzione beni invenduti;
- creazione del marchio e validazione del modello sperimentato,
- comunicazione, diffusione dei risultati e mainstreaming: promozione e diffusione del progetto;
Zero Waste sarà applicato in due zone dell’Umbria: Perugia e Città di Castello. Le due città proveranno a gestire questo nuovo progetto che in futuro, si spera, verrà esportato anche in altre zone.
Nicoletta Crescenzo