È un progetto razionale, moderno e persino futuribile, quello che promette di restituire a nuova vita l’arteria di via Marina in Napoli, da decenni simbolo del degrado della zona portuale. Tuttavia, sembra che importanti difficoltà nel portare a termine i lavori siano insorte negli ultimi giorni.
Stando a quanto annuncia l’azienda aggiudicataria dell’appalto, infatti, la consegna dell’opera dovrebbe slittare a settembre 2017, con un ritardo di circa sei mesi rispetto a quanto preventivato nel contratto originale. La ditta “Asse Costiero” lamenta difficoltà tecniche (la presenza cunicoli sotto il livello stradale della via, perlopiù con funzione di “sottoservizi”, ovvero di scolo specialmente di acque piovane), ma soprattutto il ritardo nella corresponsione degli ultimi scaglioni di pagamento dei lavori da parte dell’ente appaltante, il Comune di Napoli.
L’impresa, che a pieno regime impiega anche 60 operai, denuncia infatti che Palazzo San Giacomo avrebbe, con le sue inadempienze, costretto all’allungamento dei tempi del cantiere: non sarebbero dunque alcuni ritardi nell’acquisto dei materiali (tra cui i pali di ultima generazione, prodotti in Olanda, che servirebbero alla caratterizzazione della nuova linea tranviaria e dell’illuminazione pubblica a led, prevista nel nuovo piano “Jessica”), contro cui pure il Comune si scaglia per accollare lo slittamento della consegna interamente alla ditta, la causa dei nuovi problemi.
Il Comune si difende osservando che i nuovi tempi previsti sono del tutto inaccettabili e annunciando delle indagini sul comportamento della ditta, prefigurate come «inflessibili» (così le ha definite Nino Simeone, presidente della Commissione Infrastrutture del Comune). Sembra peraltro che anche dal punto di vista tecnico ormai si sia giunti al termine della fase più difficile: difatti, a parere del direttore dei lavori del Comune Pietrafesa, rimarrebbero solo da piantare i citati pali e sistemare le palme, oltre alla sistemazione di marciapiedi, pista ciclabile e binari del tram. «Non occorrono mica 8 mesi di lavoro», sostiene l’Ingegner Pietrafesa.
Del resto, se dopo oltre un anno di attesa, con parecchie polemiche sui tempi immancabilmente allungati rispetto al piano originale che si moltiplicavano già qualche mese fa, il termine per la consegna del cantiere fissato a marzo dovesse davvero slittare ancora, è evidente la questione diventerà ancor di più oggetto di polemica politica.
In effetti, la zona di via Marina è particolarmente trafficata e, in questi mesi, a dir poco congestionata a causa del volume di auto circolanti in entrambe le direzioni: la situazione è in qualche modo aggravata dalla soppressione della linea del tram, sostituita da autobus che percorrono lo stesso tragitto delle auto. Non sfugge, perciò, che risolvere tempestivamente la questione cantieri diventa prioritario non solo per i pendolari, ma anche per il traffico portuale.
Valeria Valente, dal PD, invita l’Amministrazione «a fare chiarezza»: «l’area sia riconsegnata al più presto», prosegue. Dal punto di vista del Comune, occorre in effetti sgombrare il campo dalle accuse della “Asse Costiero”, che non reclama proprio pochi spiccioli: l’impresa afferma di essere in credito non solo del quarto saldo, che il Comune doveva corrispondere entro il 30 settembre scorso, ma di essere già in attesa del quinto. «Abbiamo ricevuto finora nemmeno la metà del totale dell’importo dei lavori, che ammonta a 15 milioni», alza la voce l’impresa.
Il sindaco De Magistris, nel corso del consueto appuntamento settimanale con l’intervista a Repubblica.it, cerca di distogliere il mirino dal Comune: «Non ci risulta che i lavori finiranno a settembre (…) su via Marina non possiamo arenarci e non vogliamo registrare ulteriori rallentamenti. (…) Ci sono stati dei ritardi nel trasferimento di alcuni fondi dalla Regione al Comune (…) ma si può lavorare (…) Verso fine di marzo, via Marina ci deve essere data».
Ludovico Maremonti