Sono ancora in corso le attività dei tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità sugli edifici del centro Italia colpiti dai terribili terremoti del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016.
Sono state superate abbondantemente le 140.000 verifiche complessive tra Marche, Lazio, Umbria ed Abruzzo con diverse procedure: AeDes (Agibilità e Danno in emergenza sismica) partite subito dopo il primo terremoto e le verifiche FAST (Fabbricati per Agibilità Sintetica post-Terremoto) partite dopo gli ultimi eventi sismici di ottobre.
I tecnici impegnati sono diverse migliaia appartenenti ai diversi ordini nazionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri e che hanno prestato e prestano la loro attività a titolo di volontariato.
Il numero di richieste di verifica è aumentato progressivamente a causa anche delle circa 50.000 scosse che si sono verificate successivamente a quella del 24 agosto ed è giunto ad un totale di circa 200.000 istanze e si prevede un ulteriore aumento.
Dalle verifiche effettuate sono emersi alcuni dati significativi. Per quanto riguarda le verifiche AeDes su edifici pubblici e privati è emerso l’importante dato riguardante gli edifici scolastici che sono risultati inagibili per una percentuale pari al 66%, agibili per il 6% ed, i rimanenti, sono risultati parzialmente o temporaneamente inagibili.
Per quanto riguarda la procedura FAST vi è un sostanziale equilibrio tra edifici risultati agibili e quelli risultati inagibili e, di questi ultimi, alcuni sono risultati inagibili per problemi strutturali seri, altri invece sono risultati inagibili per sole cause esterne pur non presentando particolari danni causati dal terremoto.
Per chiarire questi ultimi casi al lettore, si pensi ad un piccolo edificio, praticamente illeso, adiacente ad un campanile seriamente danneggiato e, quindi pericolante: questo edificio verrà, quindi, classificato come inagibile per sole cause esterne.
Come dicevamo, le richieste di sopralluoghi è destinato ad aumentare e non si conosce quindi il tempo necessario a completare l’intera richiesta che è in continuo aumento e che verrà certamente affrontata da un sempre crescente numero di tecnici che stanno fornendo la loro disponibilità alla Protezione Civile per il completamento di questo importantissimo censimento sui danni.
Salvatore Annona