Zlatan Ibrahimovic saluta il Manchester United e vola negli USA, direzione Hollywood, la capitale delle stelle dello spettacolo. Il fuoriclasse svedese con più di 420 gol in carriera approda nei Los Angeles Galaxy, club nel quale hanno militato stelle come David Beckham e Steven Gerrard e il cui capitano è un giocatore del calibro di Ashley Cole. Ad annunciare in pratica il suo trasferimento è stato lo stesso giocatore che aveva acquistato una pagina del quotidiano LOS ANGELES TIMES con su scritto: “Dear Los Angeles, you’re welcome” e da lui stesso firmata, ufficioso annuncio di un trasferimento imminente, diventato poi ufficiale con un tweet degli stessi Galaxy. Ancora non sono trapelate voci per quel che riguarda cifre e durata del contratto. Quel che resta è l’addio all’Europa (e per molti anche al calcio) di un giocatore come Zlatan, che in qualsiasi club ha sempre lasciato una traccia tangibile del suo passaggio, molto spesso identificata da un trofeo.
Confirmed. @Ibra_official is a member of the #LAGalaxy: https://t.co/Z2gooaCdFi #zLAtan pic.twitter.com/sSr926OS0l
— LA Galaxy (@LAGalaxy) March 23, 2018
DAL MALMOE ALL’INTER- Il primo club ad accorgersi del suo straordinario talento è il Malmoe, squadra che milita nel campionato svedese. Qui Ibra muove i suoi primi passi, prima di essere osservato dalla dirigenza dell’Ajax, team nel quale approda nel 2001 e con il quale conquista due volte l’Eredvise, una Coppa d’Olanda e una supercoppa, segnando circa 48 reti in totale. Nel 2001 ottiene la prima presenza con la maglia della Svezia, di cui è stato una colonna con 116 presenze e 62 gol. Nel 2004 approda alla Juventus dove vincerà due campionati, poi revocati ed annullati in seguito allo scandalo “Calciopoli”, che sarà tra l’altro la causa scatenante del suo trasferimento nell’estate 2006 all’ Inter. Se a Torino prestazioni incredibili si alternavano a comportamenti discutibili in campo, a Milano la stella di Ibrahimovic ha la possibilità di poter risplendere con costanza nel firmamento della serie A. In maglia nerazzurra realizza 66 reti, vincendo 3 campionati (2007, 2008 e 2009), due Supercoppe italiane (2006, 2008) e una classifica cannonieri. Nonostante la sua grande maturazione ad Ibra manca ancora concretezza in Europa, dove il suo rendimento è ancora discontinuo.
BARCELLONA, MILAN E PARIS SAINT GERMAIN: ALLA RICERCA DELLA CHAMPIONS – Per vincere la Champions nella stagione 2009-2010 approda al Barcellona. Il risultato non è dei migliori. La squadra che nella stagione precedente aveva vinto il triplete, riesce “solo” a vincere Liga e due supercoppe (2009 e nel 2010), eliminata proprio da quell’Inter che aveva salutato l’estate precedente. Ibrahimovic, dunque, decide di lasciare il Barça alla fine di quella stessa stagione e di approdare al Milan. Il suo arrivo è percepito come un tradimento da parte del popolo che soltanto due anni prima l’aveva acclamato ed elevato a beniamino. Col Milan Ibra vince una serie A (2011), la supercoppa Italiana (2011) e una classifica marcatori, diventando l’unico straniero ad aver vinto con due maglie diverse la classifica marcatori nella storia del campionato italiano. La sua esperienza in rossonero, però, si conclude nel 2012. Ibra decide, infatti, di sposare il progetto del Paris Saint Germain dello sceicco Al-Khelaïfi, che oltre a garantirgli un lauto stipendio, gli costruisce intorno una squadra di grandi giocatori del calibro di Cavani, Lavezzi, Thiago Silva e Verratti. Anche a Parigi, però, Ibrahimovic non riesce a rompere quel tabù europeo.
MANCHESTER UNITED – Nell’estate 2016 dopo aver vinto 4 volte la Ligue 1, 3 coppe di Francia e tre Supercoppe di Francia e tre volte la classifica marcatori della Ligue 1, decide di trasferirsi a parametro zero al Manchester United, che quell’anno acquista anche Paul Pogba e dove ritrova uno degli allenatori più forti al mondo, Josè Mourinho, suo ultimo coach ai tempi dell’Inter. L’esperienza in campionato non è delle migliori. La Premier è l’unico campionato che Zlatan non riesce a vincere. Tuttavia egli è un elemento imprescindibile a 35 anni per la sua squadra ed è tra i principali artefici della vittoria dell’Europa League, senza, tuttavia, giocare semifinale e finale a causa della rottura del legamento crociato anteriore e posteriore. A fine stagione il Manchester decide di non esercitare il diritto di riscatto, ma nell’estate seguente è lo stesso Ibra ad annunciare il suo prosieguo con la maglia dei Red Devils, dopo un accostamento sia alla MLS sia al Napoli, che in quello stesso periodo perde nuovamente Milik e che è molto stimato dal presidente De Laurentiis. La sua è un esperienza brevissima. Ritorna il 18 novembre. Nell’arco di questa stagione colleziona 7 presenze e un solo gol. Tre giorni fa, dunque, rescinde ufficialmente con il Manchester e si lega ai Los Angeles Galaxy.
IL PASSAGGIO AI LOS ANGELES GALAXY: FINE DI UNA CARRIERA? – Il suo passaggio ai Los Angeles Galaxy è stato accolto quasi con sorpresa da parte del pubblico italiano e più in generale europeo. Andare in America o in Canada vuol dire terminare una carriera il più delle volte. Si pensi a Giovinco che, sebbene sia idolo ed icona a Toronto, da molti è considerato come un calciatore già finito e che avrebbe meritato miglior sorte, nonostante uno stipendio di circa 7 milioni l’anno e i numerosi record infranti. Molti lo avrebbero visto volentieri come il principale fautore di un risorgimento di alcune big italiane come il Milan o come “riserva di lusso” ( se riserva lo si sarebbe potuto definire) di una squadra forte ma inesperta come il Napoli, che ha sempre affascinato Ibrahimovic e il cui approdo avrebbe potuto di certo agevolare la squadra, sia per le sue caratteristiche tecniche sia per quel carisma e quella mentalità vincente che lo rendono un personaggio così influente. Tuttavia si sta parlando di fantamercato. “Cosa sarebbe potuto essere?” “cosa avrebbe potuto fare lì in quella circostanza?” sono le classiche domande che tifosi ed amanti dello sport e dello spettacolo si pongono dinanzi a leggende di un qualsiasi ambito. Quel che è certo, invece, è che Ibrahimovic stupirà anche lì, che farà parlar di sé anche nel regno di Brad e Angelina, che insegnerà agli americani e ai californiani che spettacolo puoi farlo anche con un pallone tra i piedi. Thank you Ibra.
Fonte immagini in evidenza: ANSA.it , Liberopensiero
Giovanni Ruoppo