NAPOLI – Partecipato presidio, questa mattina, organizzati dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, ai quali si sono aggiunti successivamente anche i Cobas, l’Usb, oltre al coordinamento dei docenti precari di Napoli, per protestare contro la grave situazione in cui versa il personale Ata e la mancata immissione in ruoli di tutti i profili.
Nel mirino dei manifestanti, i quali si sono dati appuntamento in via Ponte della Maddalena, fuori la sede dell’Ufficio scolastico regionale,il sottosegretario Faraone e il Ministro Giannini, per i quali sono state chieste le dimissioni immediate.
«Anche gli Ata, come del resto tutti i precari della scuola vengono fregati da Renzi – sentenzia Francesco Amato dei Cobas. Nel nome della dismissione delle provincie – prosegue – esiste una circolare che ha bloccato tutte le immissioni in ruolo, compreso le supplenze annuali, i presidi tamponeranno la situazione con le graduatorie d’istituto creando così delle ingiustizie enormi».
«Renzi ha deciso che chiudendo le provincie automaticamente i dipendenti delle stesse devono essere assorbiti nelle scuole, come a dire ”tutti sono buoni per tutto”» – aggiunge il segretario della FLC – Cgil Benevento, Vincenzo Delli Veneri.
«Chiediamo la stabilizzazione di tutti i precari nelle graduatorie permanenti – Nicola Cutrignelli della Uil Campania. La scuola pubblica italiana deve avere maggiore rispetto perchè vi mandiamo i nostri figli e il prossimo anno inizierà in una confusione totale. E’ vergognoso che ci sono 6250 posti vacanti e non possono essere occupati« – conclude il sindacalista.
Abbiamo chiesto di rappresentare la vostra sofferenza a Roma il 27 Agosto dove ci sarà un’incontro nazionale con tutti i precari – dice la segretaria della Cisl scuola Campania, Rosanna Colonna. Abbiamo chiesto di fare il calendario a prescindere e dare le riconferme. La Franzese cercherà di fare tutto il possibile e la rincontreremo tra il 28 e il 29 Agosto.
il segretario regionale della Campania FLC -Cgil, Enrico Grillo aggiunge: «Sono pessimista circa la reinterpretazione da parte dell’ amministrazione del diritto dei lavoratori della scuola ad avere qualità. Bisogna aumentare la nostra protesta e difendere il nostro diritto al lavoro»
Pasquale De Laurentis