Le realtà associative e politiche di un territorio si definiscono, si sviluppano e si raccontano tramite le attività che mettono in campo e gli obiettivi ultimi delle azioni quotidiane. È questo il caso dell’associazione Alfonso Gatto di Mercato San Severino che prende il nome dal celebre poeta salernitano e intreccia, in un comune troppe volte vuoto di attivismo, l’amore per il territorio a parole chiave come “partecipazione”, “sociale”, “aggregazione” e “responsabilità”.

Raccontare l’associazione “Alfonso Gatto” è come tracciare un filo rosso che collega anni e anni di attività, generazioni e generazioni, idee antiche e nuove visioni. Farlo significa rapportarsi con chi ha vissuto in prima persona e prova a raccontare, ancora oggi, gli sforzi continui di un’associazione che nasce dal nulla e nel nulla.

Luca Picarella (per tutti Enzino) ci ha raccontato, in un’intensa chiacchierata, ciò che l’ha spinto ad iniziare e ciò che lo sprona quotidianamente a resistere, nonostante le difficoltà, e grazie all’aiuto di tanti concittadini (giovani e meno giovani) vogliosi di coltivare uno spazio aperto e comune.

“La nascita dell’associazione Alfonso Gatto è una scommessa lanciata alla comunità tutta tra il 1984 e il 1985, portata avanti da giovani come me e Vincenzo Farace e sostenuta in maniera decisiva dall’allora parroco di Curteri Don Francesco Saverio Vietri. Così esordisce Luca parlando della necessità di costruire uno spazio sociale entro il quale parlare di sport, di cultura, fare aggregazione e costruire partecipazione.

Associazione Alfonso Gatto
Spezzone del “comitato cittadino pro ospedale G. Fucito” durante un corteo per le strade di Mercato San Severino

La voglia di costruire e aprire quello spazio è stato, nelle parole di Luca, uno scontro perenne con le condizioni materiali: la prima riunione dell’associazione Alfonso Gatto è stata svolta in un prefabbricato adiacente la chiesa di Curteri (frazione di Mercato San Severino) grazie a Don Francesco Saverio Vietri, l’affitto di un garage fornito dall’avvocato Saverio Guadagno e infine il colpo di fortuna con la gestione di un immobile inutilizzato costruito successivamente al terremoto degli anni 80’.

Quella dell’associazione Alfonso Gatto è, però, anche storia di scontri, incontri e progetti che hanno caratterizzato e caratterizzano un soggetto che, dall’interno, ribolle di idee e nuove visioni del mondo: dalla “lotta” sul nome da dare all’associazione e che ha visto la divisione interna tra chi voleva il nome attuale e chi aveva proposto di dare il nome al partigiano, sindacalista e membro dell’assemblea costituente Luigi Cacciatore (tutt’oggi la piazza antistante la sede dell’associazione Alfonso Gatto porta il nome dei fratelli Cacciatore); fino alle numerosi collaborazioni con associazioni territoriali e non (“A Magnifica Gente d’o Sud di Alfonso Ferraioli e “Gli amici della terra” di Antonio Napoli in primis) passando per le numerose attività folkloristiche legate alla terra, all’utilizzo dei frutti della coltivazione, in difesa dei diritti di tutti e la condivisione (il gruppo di musica popolare “O’ ntreccio”, la difesa della salute con il “comitato cittadino pro ospedale Amico G. Fucito di Mercato San Severino”, le numerose edizione delle sagre popolari nelle quali si è tentato di valorizzare i prodotti locali e il sano rapporto con la terra e il terreno).

Associazione Alfonso Gatto
Gruppo di musica popolare “O’ ntreccio”, foto “Festa dell’uva” di Oliveto Citra (Sa)

“L’associazione Alfonso Gatto è un’associazione che guarda al presente per costruire il futuro, ponendo al centro parole chiave come partecipazione, aggregazione, sociale e soprattutto responsabilità. Abbiamo messo al centro la parola responsabilità quando ci siamo resi conto che fosse una parola con una grande potenzialità e capace di tenere tutto dentro”.  Continua così il racconto di “Enzino” che, con un volo pindarico di idee e anni, comincia a raccontarci delle iniziative che hanno segnato i mesi estivi e le prime settimane dell’autunno.

Nel concreto ci ha narrato degli ultimi quattro incontri presso la sede dell’associazione Alfonso Gatto aventi come tema centrale “la responsabilità per la vita” e come elemento portante l’importanza del dono e della donazione degli organi. Una tematica che ha portato alla richiesta, inoltrata al comune di Mercato San Severino, rispetto alla possibilità di dichiarare sulla propria carta d’identità di essere donatore di organi e che è stata affrontata grazie al contributo di chi ha vissuto l’esperienza del trapianto in prima persona, grazie alle associazioni che operano nel settore come “Aido Salerno” (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule) e ai tanti partecipanti che hanno lasciato un contributo alla discussione in un’assemblea aperta.

Associazione Alfonso Gatto
Locandina dell’iniziativa “Rappropriamoci degli spazi”, 29 Settembre presso la piazza antistante la sede dell’associazione Alfonso Gatto

Parole su parole collegate, a loro volta, da parole chiave attraverso un filo rosso di attività e generazioni, di scontri e incontri, ma soprattutto nuove sfide. L’ultima, Riappropriamoci degli spazi, è alle porte come ulteriore momento di crescita e socialità. Il 29 Settembre prossimo si aprirà l’ennesima partita per un’associazione che aggrega, rende protagonisti, vive e fa vivere. Un comunità r-esistente si muove nella valle dell’Irno e non vuole fermarsi.

Gerardo Ragosa

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