In Champions League le Italiane fanno fatica a ingranare: la Roma prima e la Juventus poi falliscono i propri appuntamenti europei.

TREMENDA DISFATTA – La squadra di Rudi Garcia ha perso per 1-7 il match contro il Bayern Monaco di Guardiola (21 Ottobre), subendo una disfatta pari a quella dell’Aprile 2007, quando cadde all’Old Trafford sconfitta con il medesimo risultato dai Red Devils di Sir Alex Ferguson; la Juventus ha sfigurato in Grecia, contro l’ateniese Olympiakos (22 Ottobre), esprimendo un calcio di infimo livello e perdendo per 1-0.

La domanda che ci si pone è una sola: perché la Juve, che domina in Italia da tre anni e ha cominciato bene anche questa stagione, e la Roma, in continua crescita da quando c’è il francese in panchina, sono cadute in modo così clamoroso in Europa? Per quanto riguarda i giallorossi, è probabile che vi sia stata una certa dose di presunzione negli atteggiamenti delle ultime settimane, a cominciare da Rudi Garcia che, nonostante la sconfitta con la Juventus del 5 Ottobre, ha dichiarato “ho capito che quest’anno vinceremo lo Scudetto. Sono sicuro di questo”. La sicurezza nei propri mezzi è di certo positiva e anche l’incoraggiamento non è mai troppo ma è necessario non perdere mai il contatto con la realtà: rendere i giocatori troppo sicuri di sé porta alla sopravvalutazione delle proprie capacità. Se poi ci si mette anche il Bayern Monaco, che gioca un calcio devastante, allora il risultato non può essere che uno solo.

juventus

Arrigo Sacchi, ex CT e dirigente sportivo italiano, ha affermato che “da noi non si fa pressing”, riferendosi al poco pressing che, secondo la sua opinione, è presente nel campionato italiano. Come allenatore, Sacchi è noto, tra l’altro, per il continuo e intenso pressing a centrocampo che chiedeva ai suoi giocatori. Già Fabio Capello, commentando le difficoltà della Juventus di Antonio Conte in Champions, si era espresso in modo simile imputando le difficoltà dei bianconeri al campionato italiano che, secondo l’ex tecnico di Milan, Juve, Roma e Real Madrid, non è allenante per l’Europa.

JUVE, DOVE SEI?  La Juventus, ospite dell’Olympiakos allo Stadio Karaiskàkis, ha perso per 0-1, giocando una partita confusa e senza idee. Sarebbe abbastanza facile imputare le difficoltà della Juventus esclusivamente a Massimiliano Allegri, ma il discorso è in realtà più complesso, infatti, quando manca la forma fisica è difficile comprendere i veri problemi di un team: Pirlo, pilastro del centrocampo e principale artefice della manovra bianconera, e Tevez, fondamentale pedina nell’attacco della Juventus, hanno dimostrato di essere lontani da una condizione fisica accettabile (tra l’altro, da una palla persa da Pirlo poco oltre il centrocampo è scaturita l’azione del vantaggio greco). Certo, ci si potrebbe domandare come mai Pirlo sia stato schierato dall’inizio dato che non è mai entrato veramente in partita; sarebbe stato forse preferibile far giocare Claudio Marchisio al suo posto, ma probabilmente l’allenatore bianconero ritiene che il numero 21 abbia bisogno di giocare con continuità per acquisire la migliore condizione fisica. La nota positiva della partita è stata sicuramente Alvaro Morata, che ha dimostrato di meritarsi qualche chance da titolare anche in campionato.

Juve e Roma sono chiamate a dare risposte forti a livello internazionale per dimostrare che il campionato italiano è ancora in grado di proiettarsi in vetta all’Europa. L’ultima squadra italiana a esserci riuscita è stata l’Inter di Mourinho nel 2010.

Fonte immagine media: google.it

Fonte virgolettati: Rudi Garcia www.repubblica.ti / Arrigo Sacchi: www.tuttosport.com

Luigi Santoro

 

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