SANT’ANTIMO -Dopo le proteste avanzate negli ultimi mesi, in cui studenti di tutta Italia sono scesi in piazza e hanno manifestato insieme a operai, precari e disoccupati, anche gli alunni del Liceo Scientifico Laura Bassi di Sant’Antimo, in provincia di Napoli, hanno deciso di dire la loro, occupando da giovedì mattina entrambe le sedi dell’istituto, dalla centrale alla succursale. Si sono affiancate nella mobilitazione anche alcune delegazioni di studenti della sede dislocata del Liceo delle Scienze Umane del vicino comune di Casandrino.
Alla base della protesta gli studenti lamentano ancora una volta la lontananza di un governo sterile e sordo davanti alle loro richieste. “Protestiamo apertamente contro i decreti legge del governo Renzi, che vanno a penalizzare sia l’istruzione sia il mondo del lavoro. Stanno cercando di attuare i loro progetti senza tener conto del nostro volere” – dichiarano gli studenti.
“Nella nostra dichiarazione d’occupazione abbiamo inserito motivi precisi, sia per quanto riguarda la Buona Scuola che il Jobs Act e lo Sblocca Italia” – ha dichiarato Giuseppe Iannone, uno dei rappresentanti della componente studentesca.“E tra quelli che ci premono di più vi sono sicuramente i tagli ai fondi stanziati dalla legge 440/97, che fanno e faranno sì, negli anni a venire, che l’incidenza del contributo volontario all’interno delle scuole tenda sempre di più ad aumentare”.
Intanto, il normale svolgimento delle lezioni è stato stravolto e sostituito con dei programmi di autogestione stilati dagli stessi studenti.
“Bisogna far sì che non sia un mero far nulla” – ha continuato. “Ci darebbe anche fastidio se qualcuno iniziasse a dire che stiamo solo cercando un modo per scampare a giorni di scuola, e quindi stiamo organizzando dei corsi sia tenuti da noi alunni, sia realizzati tramite la collaborazione di parte del corpo docenti. Al di là di questi, organizzeremo anche delle assemblee sperando di poter sensibilizzare gli alunni, e dare un segnale forte su tutto il territorio. Saremo noi ad occuparci della nostra scuola”.
Sant’Antimo rappresenta una delle tante realtà dell’hinterland napoletano, e non per questo ha il diritto di passare inosservata. Anzi, è proprio da questi presupposti che tende a svilupparsi la protesta del Liceo Bassi. Cosa pensano davvero gli studenti? La parola passa così ad un altro dei rappresentanti d’istituto, Giuseppe Verde:
“La situazione è insostenibile Se vogliamo un Paese arretrato e poco competitivo allora questa è la strada giusta, ma se vogliamo un paese all’avanguardia, con giovani che abbiano prospettive e lavoro futuro, allora stiamo sbagliando strada. I tagli alla cultura? Inconcepibili! Possibile che il nostro Presidente del Consiglio abbia regalato il famoso bonus di 80,00€ tagliando fondi alle Provincie, organi competenti per gli Istituti superiori? La Provincia di Napoli in tre anni di Governi, ha subito tagli da 130 milioni di euro, di cui 30 milioni sono recenti (Aprile 2014). Possibile che siamo sempre l’ultima ruota del carro? Chi c’è prima di noi? Anche perché non vediamo miglioramenti in Italia: il PIL è in discesa rapida; l’evasione è a livelli altissimi a causa delle tasse altrettanto alte; chiudono imprese ogni ora in Italia… I nostri genitori fanno fatica a sostenere i nostri sogni, le nostre ambizioni, a pagare per la nostra cultura. Non ci sono prospettive. La casa, bene inviolabile dell’uomo, ci viene tassata. I Licei sono senza fondi per un fenomeno a catena, e giustamente i Dirigenti da qualcuno devono prenderli questi soldi, da chi se non da noi studenti, e quindi dalle nostre famiglie? E con tutte queste tasse, compreso IVA che grava sui consumatori, anche quelli senza reddito, i nostri genitori che futuro possono garantirci? L’Italia, il Governo, i nostri politici e rappresentanti devono capire una cosa: la cultura viene prima di tutto”.
Nicola Puca