L’ISTAT, l’istituto italiano di statistica, in linea con il progetto armonizzato dell’Unione Europea si occupa di stilare mensilmente un indice della fiducia dei consumatori italiani sulle prospettive della propria situazione economica e finanziaria rispetto al presente e all’imminente futuro; è quindi definito un indicatore dell’ “ottimismo” di consumatori e imprese, che assume importante credito nell’opinione pubblica, perchè fondato su una rilevazione scientifica. Difatti, consumatori “ottimisti” dovrebbero incrementare il proprio consumo e quindi un aumento dell’indice sarebbe sinonimo di crescita della domanda aggregata, almeno in teoria.
FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Giovedì 26 Febbraio è stato pubblicato l’ultimo aggiornamento in merito, relativo giustappunto al mese di Febbraio 2015, mentre il prossimo comunicato verrà diffuso a fine Marzo. La rilevazione fa emergere una crescita complessiva della fiducia dei consumatori e delle imprese; in particolare:
A febbraio l’indice composito del clima di fiducia dei consumatori passa a 110,9 da 104,4. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), (..) mostra un deciso miglioramento, salendo a 94,9 da 91,6 di gennaio 2015.
Ad ogni modo, è la componente economica ad aumentare significativamente, arrivando a 130,9 da 111,1, mentre per quella personale vi è un lieve balzo, passando a 103,7 da 102,2. Inoltre, relativamente alla disaggregazionte tra clima di fiducia corrente e futuro, si registra un aumento più significativo per quello futuro (a 116,6 da 107,4), rispetto a quello corrente (a 106,7 da 102,5).
I giudizi dei consumatori migliorano sia con riferimento all’attuale situazione economica del Paese (a -73 da -101, il saldo), sia per quanto riguarda le attese (a 23 da -3, il saldo). Il saldo dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi mostra una diminuzione a -27 da -22 e quello delle attese per i prossimi 12 mesi conferma questa tendenza (a -33 da -31, il saldo). Migliorano decisamente le aspettative sulla disoccupazione (a 10 da 40, il saldo).
FIDUCIA DELLE IMPRESE
Il clima di fiducia è in crescita, come anticipato, anche nelle imprese, ove migliora per i servizi di mercato (a 100,4 da 94,9), del commercio al dettaglio (a 105,3 da 99,4) e della manifattura (a 99,1 da 97,6), ma è lievemente in calo per quelle di costruzione (a 76,6 da 77,4). Nel dettaglio:
Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -20 da -23) sia le attese di produzione (a 5 da 3); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 2 da 1. Nelle costruzioni peggiorano le attese sull’occupazione (a -18 da -17, il saldo), mentre i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione rimangono stabili (a -53).
Nelle imprese dei servizi migliorano le attese sugli ordini e sull’andamento dell’economia in generale (a -1 da -3 e a -2 da -17, i rispettivi saldi) mentre resta fermo a -9 il saldo dei giudizi sul livello degli ordini. Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a -5 da -16) sia le attese sulle vendite future (a 13 da 8); in decumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 4 da 5, il saldo).
Fabio Fin