Non si tratta della svolta attesa da tempo, ma almeno qualche passo avanti per il completamento dell’ormai famigerata linea 6 della metropolitana di Napoli si è mosso in questi ultimi giorni.

L’annuncio di 30 milioni di euro complessivi in arrivo dalla Regione per la tratta, di cui una prima tranche di 16 milioni sarà erogata immediatamente, mentre una seconda da 14 lo sarà nelle prossime settimane, è stata annunciata dal Presidente De Luca. I fondi aiuteranno lo sblocco degli interminabili lavori per il tracciato che corre da Mergellina a piazza Municipio, con lo scopo di terminare le operazioni entro il 31 marzo 2017, come previsto dal POR; rispettare i tempi stavolta sarà fondamentale, allo scopo di non perdere gli stanziamenti da 100 milioni per l’opera, già certificati. Soddisfatto De Luca, che arroga alla Regione il merito di “aver scongiurato il definanziamento”.

La mano della Regione si è tesa in aiuto delle casse comunali in difficoltà, che non avrebbero consentito la tempestività della chiusura dei lavori: questi avrebbero dovuto già concludersi nel 2013, ma la nuova puntata dell’infinita odissea che va avanti almeno dal 1990, soffocando una tratta potenzialmente fondamentale per il trasporto pubblico napoletano, si è trascinata fino ad oggi soprattutto per la cronica mancanza di fondi. Il problema sembrava essere stato risolto nel DEF 2015, in cui si prevedevano imponenti erogazioni per le linee 1 e 6, ritenute strategiche a livello nazionale; dei soldi, però, spiega al Mattino l’assessore del Comune di Napoli ai Lavori Pubblici Calabrese, “nell’allegato alla finanziaria non c’è traccia”. Assicurando che presto sarà a Roma per “capire che succede”, Calabrese ribadisce che “si tratta di opere delicate, (…) c’è bisogno di un flusso di cassa programmato e costante”.  Alternative, peraltro, non ce ne sono, perché il Comune non ha le risorse per provvedere autonomamente: si attende in questo senso con fiducia anche la definitiva approvazione del Patto per il Sud, che sbloccherà altri 145 milioni per l’attivazione dell’intera tratta, dalla Mostra d’Oltremare a piazza Municipio.

L’ennesimo intoppo tra Governo di Roma e Comune, almeno, mette in evidenza un inedito esempio di collaborazione istituzionale tra Napoli e Regione, che non sempre è stata scontata e perciò diventa ancora più apprezzabile. Pur essendo la quota di finanziamento governativo comunque indispensabile per assicurare l’erogazione del servizio, infatti, in questo modo almeno si potranno completare i lavori nelle scadenze previste, consentendo tra l’altro anche l’apertura di una stazione che sta facendo già parlare molto di sé: la fermata di San Pasquale, infatti, promette di porsi in continuità con la svolta verso l’arte, la bellezza e il prestigio della metropolitana di Napoli. Progettata dall’archistar Boris Pedrecca, la stazione promette ai futuri passeggeri una spettacolare discesa, dalla Chiaia fino a sprofondare nell’acqua di mare: l’idea di “far entrare in acqua il viaggiatore”, secondo Pedrecca, consentirà di “dimenticare la fatica del camminare”, per immergersi in un vasto spazio arricchito da installazioni a cura di grandi artisti contemporanei e messaggi culturali degli enti locali.

Come si sa, però, pecunia olet. Evitando di dimenticare che, in fondo, si tratta pur sempre di una stazione del metrò, sarà bene interrogarsi sul fatto che, sì, da aprile la stazione San Pasquale dovrebbe essere aperta al pubblico, ma in realtà treni ancora non se ne vedranno: mancano i soldi per acquistare i mezzi, per cui non potranno neanche essere completate, almeno fino a dicembre, le prove tecniche imposte dal Ministero dei Trasporti per consentire il transito normale. Pedrecca, ha affermato che il suo progetto consiste in un “guscio contenente un nocciolo”, la galleria dei treni: per usufruire di quest’ultimo, però, bisognerà aspettare ancora.

Almeno sembra che sarà presto definitivamente liberata la Riviera di Chiaia: la zona è da tempo sfregiata dai cantieri, ulteriormente rallentati dal crollo del Palazzo Guevara di Bovino, nel 2013. Ancora un po’ in più bisognerà attendere per la risistemazione della Villa Comunale, perché questa è coinvolta dalle problematiche inerenti il completamento del sistema di aerazione della metropolitana. Discorso diverso per la fermata Municipio, per la quale si registrano i consueti ritardi dovuti agli attesi via libera della Soprintendenza archeologica.

Il futuro della linea 6 faticosamente arranca. Ci si augura che presto possa viaggiare comodamente in carrozza, quella di un treno del metrò. Basterebbe tenere solo presente che, in tema di trasporto pubblico, non è bello solo ciò che è bello, ma è bello ciò che funziona.

Ludovico Maremonti