Vigilia di Capodanno, New  York, anno 1999. Se lo sfigato fattorino delle pizze Philip J. Fry si aspettava “l’ennesimo squallido millennio” a cui brindare con una birra in lattina calda come la lava, in realtà si sbagliava dato che a causa di un incidente verrà catapultato nella vigilia di capodanno a New York del 2999, New New York, per la precisione.

Tra una lunga serie di peripezie, Fry si integra nella New York del quarto millennio lavorando in una ditta di consegne dell’anziano professor Farnsworth (che in realtà è il nipote del protagonista) insieme al robot Bender e la mutante Leela, tra i tanti personaggi che caratterizzano la serie.

Cosa è cambiato nel quarto millennio? Gli equilibri globali sono cambiati? La società si è evoluta? Dato che la serie di Matt Groening è uscita per la prima volta nel 1999 non posso dire se da allora qualcosa è cambiato avendo avuto solo tre anni, ma se dovessi fare un paragone con la seconda metà degli anni 2000, posso dire con una pacatezza invidiabile e una austera compostezza che non è cambiato assolutamente niente e quel poco che è cambiato è solo la realizzazione di alcune delle paure che caratterizzano questa nostra epoca.

Ad eccezione di auto volanti, mutanti, alieni e robot che compongono questo satirico e originale universo narrativo, per quanto riguarda tutti gli altri aspetti, il 3000 di Futurama ha poche differenze con la società che vivo ogni giorno della mia vita: vediamo subito il perché:

  • Il Chip-carrieraBasta perdere tempo a cercare lavoro! Giorni interi sprecati a bussare alle porte di locali e uffici che forse non ti assumeranno mai. Non sei tu a decidere che mestiere vuoi fare, ma è la burocrazia che si assume questa responsabilità per te iniettandoti un chip contenente il tuo futuro lavorativo. Se ti rifiuti, sei un rifiuto e ti conviene vivere da latitante se non vuoi essere arrestato.
    Il 3000 non prevede la piena realizzazione dell’individuo: fattorino una volta, fattorino per sempre. Fortuna che non siamo ancora arrivati a questo punto, capito ragazzo nato negli anni ’80 che rischia di andare in pensione a 75 anni? Capito, caro mio coetaneo che forse la pensione non la vedremo mai? Non sogniamoci di scegliere mestieri come il docente altrimenti faremo i precari per tutta la vita. Ma senza chip-carriera;
  • La classe operaia allogena, i robotIl loro unico scopo è produrre, senza disobbedire al padrone, dopotutto il padrone ha dato loro un lavoro e la riconoscenza è un dovere. Hanno avuto un passato difficile, ma ora sono ben integrati in questa società umana: signore e signori, i robot. Il nostro caro Bender Piegare Rodriguez è la rappresentazione di come la nostra società vede l’operaio immigrato, con un occhio di riguardo allo stereotipo del messicano tipo presente negli Stati Uniti: rozzo, bevitore accanito, fumatore, maniaco del sesso, sfruttato fino al midollo e che cova un po’ di risentimento verso gli autoctoni a causa della sua condizione. Da notare che questi non covi risentimento per gli autoctoni più forti, ma con gli stessi che condividono le sue stesse condizioni sociali. Notate differenze con i tempi attuali? Mentre poveri e poverissimi non uniranno le loro forze per combattere chi riduce loro in queste condizioni, chi detiene il potere economico diventa sempre più ricco e soprattutto indisturbato secondo la logica del dividi et impera, come fa notare il buon vecchio Karl Marx in una epistola dell’800. Tuttavia, in una puntata, i robot decidono di ribellarsi agli esseri umani. La rivolta, in realtà è stata una idea che è sfuggita di mano alla loro padrona e allo stesso tempo creatrice Mamma (che analizzeremo più tardi) rivolgendosi anche contro sé stessa. Bender, il prototipo di operaio sfruttato, rinuncerà alla rivoluzione per un pacco di birre. Un film che abbiamo già visto, vero?
  • Il falso sorriso della pubblicità, MammaMamma. Un nome a dir poco efficace, dato che tutti si sentono suoi figli. Lei detiene il monopolio di tantissimi prodotti, di ogni tipo, dal cibo alla tecnologia. Dagli spot televisivi sembra una vecchia signora sorridente, quando in realtà è una spietata ricca che preferisce il suo potere economico ai suoi stessi figli sfruttando la classe lavoratrice dei robot e tenendo sotto scacco tutti gli abitanti del pianeta con i suoi prodotti ai quali dà una sola libertà ai consumatori: scegliere quale prodotto della sua stessa ditta consumare. Dobbiamo ricordarci che è solo un cartone animato e noi non siamo poi così stupidi da farci attrarre da falsi sorrisi e marchi creati ad hoc! Ma ora scusate, quel maledetto Ronald McDonald, il clown della famosa multinazionale, mi ha convinto a comprare l’ultimo Happy Meal. Buon appetito.
  • Stati Uniti del MondoGli stati nazionali non esistono più. Identitarismo? Fuffa. Il mondo è praticamente uguale, la Terra è un unico stato chiamato Terra unito sotto una unica bandiera. Avete presente quello stato che ha il vizio di esportare la democrazia ovunque imponendo ai cittadini residenti dei governi comodi a questo stato? Avete presente la sua bandiera? Invece delle 50 stelle metteteci una immagine della Terra, con le immancabili 13 righe rosse e bianche, per non dimenticarci mai da dove tutto ebbe inizio. Casuale la scelta, vero? Eppure basta sfogliare un libro di storia precedente agli anni 2000 che non è così.
  • Gli esteriPer andare “all’estero” in Futurama si può tranquillamente prendere la propria navicella spaziale e visitare ciò che ci riserva l’universo. Peccato che la Luna sia diventato un Luna Park della Terra e che Marte sia stata colonizzata dai terrestri. La famiglia più ricca di Marte ha dei tratti asiatici, la famiglia degli Wong di cui l’erede è una dei nostri protagonisti, Amy. Degli asiatici che stanno compiendo dei passi da gigante nel mondo dell’economia, l’ennesima casualità non voluta dai questi autori;

Con tutte queste “casualità” rischio di sembrare un Adam Kadmon dei poveri, quando non sto urlando al complotto. Riconosco la genialità degli autori che è riuscita a trasportare sul piccolo schermo la strada che la società  ha scelto di intraprendere già verso la fine degli anni ’90. Dietro la satira si nasconde sempre un velo di verità e Futurama ce lo sta servendo su un piatto d’argento. Tra una risata e l’altra, forse, facciamo in tempo a rifletterci su. O forse possiamo anche cambiare!…forse. In tal caso ci toccherà baciare per l’ennesima volta lo scintillante deretano metallico di Bender.

Jacopo Sabato

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