Sono state consegnate le liste per le prossime elezioni regionali, previste per domenica 23 novembre, in Emilia-Romagna e Calabria, designando finalmente tutti gli schieramenti che si confronteranno.
In Calabria saranno sostanzialmente tre i poli che si contenderanno la guida della regione. Wanda Ferro, candidata alla guida della regione dal centrodestra, è sostenuta da Forza Italia, Fratelli d’Italia e dalla lista Casa della Libertà. L’ex presidente della provincia di Catanzaro raccoglie una gran parte dello schieramento che ha governato insieme a Scopelliti, raggruppando sotto la sua guida quasi la totalità delle personalità ritenute vicine all’ex governatore negli anni del suo governo. La candidata di Forza Italia, inoltre, ha fatto una grande operazione di scouting nelll’altra parte dell’ex maggioranza di Scopelliti, composta da NCD e UDC, raccogliendo le adesioni di numerosi pezzi grossi del partito di Alfano e Casini che non hanno saputo resistere alle sirene di Forza Italia. Notevolmente indebolito, quindi, Nico D’Ascola, sostenuto dal Nuovo CentroDestra e dall’UDC, già avvocato sia di Berlusconi che di Scopelliti. L’avvocato, infatti, ha perso le pesanti candidature di Gianpaolo Chiappetta e Gianluca Gallo, rispettivamente ex capogruppo alla regione per NCD ed ex UDC, che si sono candidati nella lista Casa delle Libertà a sostegno di Wanda Ferro. Candidati con Forza Italia, invece, gli assessori Mancini e Salerno, oltre al consigliere Orsomarso, tutti vicini all’ex governatore attualmente dirigente di NCD.
Nel centrosinistra c’è la candidatura di Mario Oliviero, che ha vinto le primarie contro i renziani. A sostegno di Oliviero ci sono 8 delle 15 liste, tra cui una lista legata a SEL e PDCI. In una serie di riunioni fiume prima della consegna delle liste, la coalizione ha deciso di far saltare alcune candidature eccellenti. Insieme al segretario regionale Ernesto Magorno, Oliviero, con un clamoroso colpo di spugna, esclude buona parte dei consiglieri uscenti, tra cui Sandro Principe, Demetrio Naccari Carlizzi, Nino De Gaetano e Francesco Sulla, tutti big del partito regionale.
A sinistra del PD si è presentata la lista direttamente collegata all’esperienza di Tsipras e vicina a Rifondazione, che sostiene la candidatura del docente universitario Domenico Gattuso. Tramite una consultazione online, invece, il MoVimento 5 Stelle ha deciso di candidare Cono Cantelmi.
Lo stesso giorno si voterà anche in Emilia Romagna in seguito alle dimissioni di Vasco Errani. Sono 7 i candidati governatori per la regione, con il centrodestra e i grillini che si presentano divisi. Nel centrosinistra il candidato alla guida della regione è Stefano Bonaccini, segretario regionale e renziano doc, uscito vincitore dalle primarie contro Roberto Balzani. A sostegno di Bonaccini ci sono anche Centro Democratico, SEL ed Emilia-Romagna civica, con un centrosinistra compatto ad esclusione della sinistra radicale dell’esperienza Tsipras, che ha deciso di candidare Maria Cristina Quintavalla, insegnante liceale di storia e filosofia.
Si presenta diviso il centrodestra, che si divide tra Alessandro Rondoni, sostenuto da NCD ed UDC, e il sindaco leghista di Bondeno (Ferrara) Alan Ferrari, sostenuto da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Divisi anche i grillini, con il MoVimento 5 Stelle che si presenta con Giulia Gibertoni, scelta tramite una consultazione online, mentre ex grillini fuoriusciti, in primis Giovanni Favia e Federica Salsi, con la lista Liberi Cittadini per l’Italia sostengono la candidatura di Maurizio Mazzanti. Il Partito Comunista dei Lavoratori, invece, sostiene Michele Terra, anche se la sua candidatura resta in dubbio visto che non è riuscito a raggiungere il limite minimo di firme nelle cinque province.
Francesco Di Matteo