Gianni Infantino è il nuovo presidente della Fifa. Il 46 enne avvocato italo-svizzero diventa quindi il 9° presidente nei 112 anni di storia della Federazione mondiale, e succederà al suo connazionale Sepp Blatter dopo il suo regno durato 18 anni e chiusosi indecorosamente tra scaldali, corruzione, arresti e squalifiche. L’ormai ex segretario della Uefa, delfino di Platini, si è imposto a sorpresa nel secondo scrutinio con 115 voti, contro gli 88 di Al Khalifa, dato per favorito alla vigilia.

LE RIFORME – Il dopo-Blatter si è aperto nella mattinata di ieri a Zurigo, sede della Fifa, con il discorso del presidente ad interim Issa Hayatou che ha aperto il Congresso straordinario della Fifa. Hayatou ha puntato i riflettori sulla voglia di ritornare a parlare di sport e alla normalità intorno alla governance del calcio mondiale dopo i turbolenti mesi precedenti in cui scandali su scandali hanno travolto la Federcalcio internazionale, e aprendo alle riforme strutturali, che poi nel corso della mattinata sono state discusse, votate e approvate a larga maggioranza (89 per cento).

Nei prossimi mesi il comitato esecutivo cambierà nome, allargandosi a 37 membri. È stato stabilito un limite a tre mandati di quattro anni l’uno per gli incarichi dirigenziali, a cominciare dal presidente, che potrà rimanere in carica al massimo per 12 (evitando un regno infinito come è stato quello di Blatter), ma anche i membri del consiglio ed il segretario generale. Inoltre vi sarà un maggior controllo dei flussi finanziari, dell’integrità dei membri della Fifa, e verranno divise le funzioni per evitare conflitti d’interessi : il nuovo consiglio Fifa, in cui ci sarà un incremento della presenza femminile, si occuperà soprattutto di decisioni strategiche sul mondo del calcio, mentre il lato operativo (leggasi contratti tv, sponsor) sarà ad appannaggio dell’amministrazione della Fifa. Inoltre, verrà reso pubblico lo stipendio del presidente e degli alti funzionari.

LE VOTAZIONI – Dopo i discorsi di rito dei 5 candidati si è svolto il primo turno, conclusosi con una fumata nera. Nessuno dei candidati, infatti, ha raggiunto la maggioranza richiesta di 148 voti su 207, vale a dire i due terzi dei votanti. Ma già al primo conteggio dei voti l’aria di ribaltone è cominciata a soffiare forte, quando la sorpresa Infantino e il quotatissimo sceicco Salman Al Khalifa sono arrivati quasi appaiati : 88 voti per l’avvocato italo-svizzero ed espressione della Uefa, 85 per il candidato del Bahrein. 27 preferenze per il principe giordano Ali Al-Hussein (che sfidò Blatter appena un anno fa), e solo 7 voti per il francese Jerome Champagne 7. Prima della votazione il quinto candidato, il sudafricano Sexwale, ha ritirato la sua candidatura.

Nel secondo scrutinio, quello che si è poi rivelato decisivo, i voti sono decisamente virati su Infantino, che ha raccolto 115 preferenze (ne sarebbero serviti 104). Lo sceicco Al Khalifa, nonostante fosse favorito alla vigilia delle elezioni forte anche dell’appoggio dell’intera federazione asiatica, si è fermato a quota 88. Appena 4 voti per Al-Hussein e nessuno per Champagne. Alle 18.00 circa è arrivata la fumata bianca : Gianni Infantino sarà il nuovo presidente della Federcalcio mondiale. A lui toccherà il compito di ricostruire l’organizzazione mondiale del calcio sulle macerie lasciate da Blatter.

LE DICHIARAZIONI – “Voglio essere il presidente di tutte e 209 le Federazioni e insieme a loro rinnovare la Fifa e costruire una nuova era” – ha dichiarato Infantino nel suo primo discorso da nuovo presidente Fifa – “Il mio è stato un viaggio eccezionale in cui ho incontrato tantissime persone che meritano che la Fifa si altamente rappresentata. Noi rinnoveremo la Fifa e dobbiamo esserne orgogliosi”. Infantino, nella conferenza stampa, ha inoltre rivolto un pensiero a Platini, di cui era stato il numero due alla Uefa per 9 anni : “Nei miei discorsi prima dell’elezione non ho menzionato alcun nome, ma in questo momento ringrazio Michel Platini per i nove anni di lavoro svolti assieme”.

Come da prassi, è arrivato il coro di congratulazioni. A cominciare da Blatter, che in un comunicato ha definito Infantino come l’uomo giusto “per continuare il suo lavoro e stabilizzare la Fifa” (a questo punto non sappiamo se preoccuparci o meno, ndr). Congratulazioni sono arrivate anche da Mosca, prima dal ministro dello sport russo Mutko, poi da Vladimir Putin in persona, dichiaratisi ampiamente soddisfatti e pronti a collaborare con la governance della Fifa anche in vista dei mondiali del 2018 in Russia.

Non poteva mancare la nostra federazione, in prima fila nell’elezione di Infantino, con Tavecchio che ha augurato buon lavoro al neo presidente chiamato ad un compito arduo, risollevare la credibilità del calcio dopo l’umiliazione degli scandali. Voce controcorrente, come spesso accade, è invece stata quella di Maradona, che, vedendo in Infantino una continuità col sistema precedente, lo ha bollato come “traditore, perché ha continuato a lavorare come se nulla fosse mentre Platini era indagato e per poco non è finito dietro le sbarre”.

Proteste contro lo sceicco Al Khalifa
Proteste contro lo sceicco Al Khalifa

PROTESTE – A margine dell’elezione, non è mancata nemmeno la questione dei diritti umani. In mattinata un gruppo di una ventina di manifestanti si è riunito davanti all’Hallenstadion di Zurigo, sede del congresso straordinario della Fifa, per protestare contro lo sceicco Salman Al Khalifa, accusato di connivenza con il governo nella repressione degli oppositori, in particolar modo degli sportivi dissidenti. I manifestanti hanno inoltre esposto una bandiera del Bahrein ed uno striscione con foto delle torture, gridando ripetutamente “Salman dittatore”. Lo sceicco ha respinto categoricamente ogni coinvolgimento, sostenendo che non ci sono prove a sostegno delle accuse contro di lui.

Michele Mannarella

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