Piazza del Plebiscito diviene il teatro della condivisione e partecipazione alla divulgazione scientifica. In occasione dell’evento “Futuro Remoto”, promosso da Città della Scienza nelle giornate tra 25-28 maggio 2017, sono stati allestiti numerosi padiglioni, organizzate lezioni e attività da svolgere con il pubblico e le scuole.
Tra uno scientific speedin date, con la possibilità di soddisfare la propria curiosità scientifica e chiedere tutto, ma proprio tutto, a esperti e professori dotti in materia e foto con il simbolo #CONdivisione – ideato da la scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte – girovagando nei diversi padiglioni siamo giunti a quello di archeologia.
L’Università Orientale di Napoli ha partecipato all’iniziativa con numerosi progetti di studio e ricerca, incentrati sulle differenze culturali, ma soprattutto sui punti di contatto. L’istituto vanta in tal senso una lunga tradizione: fu infatti fondato nel 1732 è a oggi la più antica Scuola di sinologia e orientalistica del continente europeo.
Attraverso il Laboratorio di archeologia ed epigrafia sperimentale, coordinato dalla prof.ssa Simonetta Graziani, si sta procedendo alla ricostruzione del tempio ziqqurat, curato dal prof. Loreto Romolo, – la Torre di Babele – il cui nome originario É-temen-an-ki. In sumero indica proprio “Casa del fondamento del cielo e della terra”.
Ispirandosi al tema centrale di Futuro Remoto, la cui parola d’ordine per quest’anno è CONNESSIONI, la ziqqurat rappresenta il legame tra l’uomo e il divino, o meglio il tentativo dell’essere umano di raggiungere un contatto con l’ultraterreno.
Il progetto è una fedelissima riproduzione su scala 1:100 realizzata in legno. È un lavoro lungo, nato nel marzo di quest’anno e che con ogni probabilità non si concluderà prima di dicembre, quando sarà possibile ammirarlo presso il Museo Orientale Umberto Scerrato, in Via Chiatamone. Inoltre, in queste giornate di condivisione è stato possibile prendere parte alla materiale costruzione della stessa, prendendo cosi parte a tutti gli effetti alla riproduzione storico artistica della ziqqurat.
Alessandra Sasso