Tutto pronto per festeggiare domenica 2 ottobre i diciotto anni di “Ali per giocare”.
L’appuntamento è in via Caracciolo dalle 10.00 alle 14.00 con la X edizione di LUDOBUSSÍ, la festa nazionale del gioco itinerante.
L’Associazione Nazionale dei Ludobus e delle Ludoteche Italiane “Ali per giocare” nasce a Parma nel 1998, dopo un percorso iniziato due anni prima a Bressanone in occasione del XXVII Congresso Internazionale dei Ludobus, guardando all’esperienza inglese e tedesca. L’associazione ha creato un’intesa tra cooperative sociali, ditte, enti pubblici e associazioni che sui territori operano il “Diritto al Buon Gioco e alla Creatività” mediante strutture fisse e mobili, che portano ovunque esperienze per ogni età.
Motore della manifestazione è l’obiettivo di creare una relazione con l’ambiente, perfetto per un momento di festa, facendo riscoprire il piacere di stare insieme e la consapevolezza che il contesto in cui viviamo può essere trasformato. Altra idea madre è quella di mettere in pratica giochi ed attività che permettano di variare la dieta ludica dei bambini, dal momento che ricerche d’avanguardia in campo psicologico e sociologico hanno dimostrato una stretta correlazione tra il gioco d’infanzia e le modalità comportamentali degli adulti.
“Rendere, quindi, le città a misura di bambino e parte del suo patrimonio culturale è l’obiettivo dell’associazione” come afferma Viviana Luongo, responsabile nazionale di “Ali per Giocare”. Proprio per il grande impegno nel sociale dimostrato nel maggio di quest’anno, durante la Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna, ha ricevuto il Premio Piccolo Plauto indetto dalla rivista scientifica “Infanzia” diretta dal prof. Roberto Farnè dell’Università di Bologna.
Il Ludobussì, che dal 2009 organizza a scadenza annuale un evento, dopo le edizioni di Siena, Riccione, Cesena, Frosinone e Bra, è finalmente approdato a Napoli.
La grande festa sul “lungomare liberato” è stata organizzata dal Comune di Napoli in collaborazione con Melagioco, il centro di cultura ludica della “Cooperativa Sociale Progetto Uomo” nell’ambito del progetto UNA CITTÁ PER GIOCARE promosso dall’assessorato al Welfare, Politiche per l’Infanzia e l’Adolescenza, con l’intento di realizzare eventi e percorsi territoriali basati sull’utilizzo del gioco come buona prassi di cittadinanza.
“La scelta della città, però, ha anche un valore simbolico – continua la Luongo- in quanto la gran parte dei membri dell’associazione, anche tra quelli fondanti, sono provenienti dal sud Italia”.
Un Meridione che nonostante i tagli pubblici dimostra come le amministrazioni credano ancora in un cambiamento e in una progresso socio culturale che si può raggiungere solo tenendo uno sguardo attento sulle esigenze e i diritti delle famiglie.
Maria Luisa Allocca