Nelle ultime ore, la Direzione Investigativa Antimafia di Napoli sta ultimando l’esecuzione di un decreto sulla confisca di beni. Si tratta di società e fabbricati appartenenti all’imprenditore edile aversano Francesco Grassia, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan dei casalesi.

Il provvedimento è stato emanato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La somma dei beni di Grassia- i quali erano stati già sottoposti ad un sequestro nel 2015 – ammonta a 11milioni di euro e sono situati nel casertano. 

L’imprenditore fu arrestato nel giugno del 2000 con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, aiutando, il clan Zagaria in traffichi illeciti.  Grassia, infatti, forniva appoggio agli affiliati del clan:riscuoteva il pizzo, ne amministrava i proventi e poi li investiva in attività per conto loro, inoltre, importava armi provenienti dall’ex- Jugoslavia di ogni tipo come ad esempio fucili a pompa, bombe a mano e mitragliatori silenziati.

Le conferme delle attività illegali compiute da Grassia sono state accertate da molti collaboratori di giustizia, in particolare dal pentito De Simone.

La camorra qui ha perso!

 

Maria Baldares 

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