Londra – Dopo “l’innocente bravata”, Lord John Sewel, nato il 15 gennaio 1946, si è giustificato con il popolo inglese e ha dichiarato di volersi dimettere dalla Camera scusandosi per il dispiacere e il disagio causato alla sua famiglia e alla Nazione intera, dopo la pubblicazione di un video che lo mostra soddisfatto e intento a consumare cocaina in compagnia di prostitute.
“Mi è troppo cara l’istituzione di cui faccio parte – ha dichiarato – e perciò mi dimetto. Mi scuso per il dolore e l’imbarazzo creato a tutti, ma chiuderò la mia appartenenza alla Camera dei Lord perché il mio comportamento ha violato il codice di condotta. La mia appartenenza andrebbe contro la fiducia del popolo e danneggerebbe un’istituzione in cui credo. La risposta è che posso servire meglio la mia gente lasciando la Camera dei Lord e spero che la mia decisione potrà riparare i danni che ho fatto a un istituto a cui tengo molto.”
Intanto Paolo Kernaghan, il Commissario dell’alta carica inglese, ha avviato un’indagine sull’uomo, per accertare le sue responsabilità nell’ambito della violazione del codice di condotta che ogni politico inglese è chiamato a rispettare.
In realtà, in un primo momento Lord Sewel aveva dichiarato di non volersi dimettere, ma evidentemente sono stati sia la grande pressione dei media, sia quella popolare, a fargli cambiare idea. I Lord, infatti, e qualsiasi altro politico in UK, sono chiamati a rispettare obblighi d’integrità e d’irreprensibilità nei riguardi dei titoli nobiliari che rappresentano, del popolo e dei reali.
L’opinione popolare britannica ha condannato Lord Sewel sulla base del potere e della responsabilità che, in quanto politico, avrebbe dovuto mantenere e rispettare. L’aver sniffato cocaina con due prostitute, in pratica, gli è bastato a fargli giocare la carriera.
E, dal momento che ha danneggiato l’istituzione con il suo comportamento immorale, il popolo inglese lo ha condannato alle dimissioni, che lui ha deciso comunque di accettare, non avendo altra scelta.
Il popolo inglese ha la sovranità assoluta quando si tratta di decidere della politica. Un paradosso se si pensa che è una monarchia e che sono i contribuenti a pagare i privilegi e i lussi di Buckingham Palace.
Anna Lisa Lo Sapio