Il termine cyberbullismo indica una forma di bullismo che avviene attraverso l’utilizzo della rete. Nel corso degli ultimi anni le nuove tecnologie hanno spopolato tra i giovani che, ahimè, molto spesso ne hanno fatto un uso improprio.
Sono sempre di più i ragazzi che denunciano di essere stati presi di mira dai cyberbulli: in tutta Europa circa 9 milioni di ragazzi dai 9 ai 16 anni vengono quotidianamente intimoriti, molestati, messi in imbarazzo o esclusi dai propri coetanei sui social o altri tipi di piattaforme online.
Per far fronte al problema Fabrizio Macchia, direttore operativo dell’azienda di Udine Kaitiaki, ha messo a punto un applicazione omonima con il fine di proteggere i ragazzi giovani dagli attacchi online. Attraverso l’ausilio dell’intelligenza artificiale l’app è in grado fare un’analisi approfondita dei profili social dei giovani rilevando eventuali anomalie.
Nel caso Kaitiaki riconosca l’utilizzo di linguaggi e immagini volte ad offendere un minore viene inviata una notifica ai genitori o a chi ne fa le veci per avvisarli dell’utilizzo improprio di chat, social network e servizi di istant-messaging.
L’applicazione sarà disponibile a partire da fine 2017 e per usufruirne è necessario un abbonamento annuale o mensile. Kaitiaki è rivolta sia ai familiari dei ragazzi vittime di cyberbullismo che agli insegnanti, sociologi, psicologi e animatori che ogni giorno aiutano i giovani nel loro percorso educativo. Essa, quindi, può essere un ottimo strumento di supporto per le scuole e centri educativi per minorenni.
Macchia e i suoi collaboratori stanno, inoltre, mettendo a punto Kaitiaki Edu, uno strumento destinato ad istituti scolastici e associazioni per rendere i ragazzi consapevoli che alcune frasi scritte in rete possono urtare in malo modo la sensibilità dei propri coetanei. Attraverso Kaitiaki Edu un educatore potrà interagire con i ragazzi attraverso l’interfaccia web stimolando il dialogo.
Grazie a Kaitiaki genitori, insegnanti ed educatori potranno essere più partecipi nell’azione educativa e salvare i ragazzi entrati nel tunnel del bullismo sia da vittime che da carnefici. L’obiettivo è di eliminare del tutto il cyberbullismo arginando la diffusione del fenomeno attraverso l’utilizzo della rete. Si auspica che gli sviluppatori dell’app riescano nel loro prestigioso intento.
Eugenio Fiorentino