Benito Carbone, da tutti chiamato anche Benny, è un ex calciatore, ora dirigente sportivo. Nato a Bagnara Calabra nel 1971, sebbene di mestiere facesse l’attaccante, in carriera non ha mai segnato molti goal. Meteora nel Napoli nel ’94 è stato uno degli ultimi ad indossare la maglia “10” del mitico Maradona.
Come dicevamo, di origini calabresi Benito Carbone ha iniziato la sua carriera calcistica nel Torino che fu incantato dalle magie di quel giovane ragazzino che si mise in particolare evidenza in un torneo giovanile locale. Ricordato anche nelle file del Napoli, esordisce presto in Serie A proprio con i granata nella stagione 1988/89 dove però disputò soltanto tre gare e senza segnare reti. Come vedremo Benny Carbone, pur essendo un attaccante (anche se sarebbe meglio definirlo trequartista) ha sempre segnato pochissimo. Quell’anno il Torino retrocesse e, anche nella stagione successiva, Benito Carbone segnò pochissime reti nella serie cadetta. Ceduto alla Reggina, sempre in serie B, riesce a giocare finalmente più partite in campionato, 31 ma sempre con un magro bottino: cinque reti.
Benny Carbone è sempre stato un calciatore molto vivace in campo. Dotato di ottima tecnica individuale, spesso esaltava i tifosi con le sue finte. Essendo brevilineo il dribbling gli risultava abbastanza semplice, ma spesso esagerava. Il compianto Vujadin Boskov, in una intervista definì Benny Carbone un ottimo calciatore ma, spesso, le “sue finte disorientano avversari, ma anche compagni”, a sottolineare appunto la sua testardaggine nel tentare dribbling di troppo.
Tornando alla sua carriera, dopo Casertana, Reggina, Ascoli e Torino il fantasista calabro venne acquistato dalla Roma ma dopo pochi giorni fu utilizzato come contropartita tecnica, insieme a quella economica, per il passaggio di Daniel Fonseca dall’ombra del Vesuvio alla squadra capitolina.
Nel Napoli non disputò una buona stagione e, con la maglia “10” del Napoli (uno degli ultimi ad usarla prima di essere stata ritirata), segnò in tutto 7 reti tra campionato e Coppa Uefa. Eppure esordì abbastanza bene segnando anche un bel goal contro la Reggiana, trafiggendo l’arroccatissima difesa con un dribbling ubriacante e tiro sul primo palo. Purtroppo durante la stagione non riuscì a mantenere rendimenti altissimi.
Benito Carbone ebbe maggiore fortuna nel campionato inglese. Nello Sheffield ha espresso le sue doti migliori con maggiore continuità diventando un vero beniamino dei tifosi. Altra squadra dai colori azzurri, ma solo in quest’ultima ha lasciato davvero il segno.
Salvatore Annona