Travolgente, impetuoso, incontrollabile. Forse è per questo – omofonie a parte – che Harry Kane viene soprannominato ”l’Uragano”: Hurricane. In un panorama calcistico alla spasmodica ricerca di record da battere, il numero 10 degli Spurs si fa indiscutibile attore protagonista, pronto a rubare la scena a molti importanti interpreti a suon di reti, incrementando continuamente uno score da fare invidia a quei due-tre che presiedono l’olimpo del calcio.
Che poi è tempo di statistiche, questo. La fine dell’anno trascina con sé la necessità di dover passare in rassegna gli eventi di tutti i dodici mesi precedenti per poter trovare qualche storia da poter raccontare, qualche numero da poter tramandare. Questo 2017 ha portato senza dubbio tante emozioni, così come, allo stesso modo, sono stati battuti innumerevoli record. Ed è per questo motivo che ci troviamo a parlare della punta della Nazionale inglese, il quale ha registrato proprio l’ultimo in ordine cronologico. La tripletta messa a segno contro il Southampton, infatti, ha definitivamente consacrato il centravanti degli Spurs all’interno dell’assai selettiva Hall Of Fame del calcio inglese. Con 39 reti è stato stracciato il precedente record di segnature in un anno solare in Premier League, precedentemente detenuto da un certo Alan Shearer (36), non propriamente uno qualunque.
Looking back at 2017 like… ⚽😃
Great to break the record for @premierleague goals in a calendar year but couldn't do it without my teammates! 👏 #COYS #THFC #PremierLeague pic.twitter.com/YOEcQcbGcs
— Harry Kane (@HKane) December 27, 2017
Peculiarità dei campioni, però, è l’ingordigia. Sì perché contestualmente la tripletta segnata ai danni dei Saints ha permesso all’ex Leicester di superare Leo Messi nella classifica marcatori dell’anno solare: l’Argentino, infatti, è ”ancora” a quota 54 reti, l’Inglese è ora a 56. Fino a questo momento la stagione dell’Uragano britannico può senza dubbio definirsi straordinaria, nonostante l’inizio titubante. Con l’ultima tripletta fanno cinque hat-tricks collezionati in due stagioni di PL, la seconda consecutiva. In totale, tra campionato e coppe, nel 2017 fanno otto triplette, di cui un poker, contro il Leicester alla penultima dello scorso anno. Ventiquattro reti in ventiquattro gare complessive tra campionato e coppe (sei gol in cinque presenze in UCL) per questa stagione 2017/2018 e 123 gol totali in 189 presenze con la maglia del Tottenham. Numeri spaventosi, che legittimano un soprannome altrettanto evocativo. Valore di mercato? Secondo Transfermarket, la sua quotazione si aggirerebbe intorno agli 80 milioni di euro, che con il mercato iper inflazionato possono tranquillamente trasformarsi in valori a tre cifre.
A ventiquattro anni il gioiello della collezione di Pochettino sembra poter essere annoverato tra i primi tre attaccanti più forti del mondo, o almeno i numeri raccontano questo. La verità, tuttavia, è che Harry Kane è ancora un giocatore troppo acerbo. Velenoso sotto porta, dal tiro incredibilmente potente e con un fiuto per la rete fuori dal comune, vero. Le cifre raccolte dal numero 10 (che poi assomiglia più ad un 9) sono spaventose, ma andandole ad analizzare a fondo non può non saltare all’occhio un dato importante. Il classe ’93 non risulta quasi mai decisivo contro avversari di alto rango. È sempre, ahimè, una questione di statistiche. Ti possono esaltare e ti possono uccidere, quelle. E proprio le statistiche dicono che, in questa stagione, l’Uragano (mi venga passata la metafora) ha travolto solamente squadre militanti dalla sesta posizione in giù della classifica della Lega inglese, il che, tradotto in termini pratici, vuol dire zero reti contro Chelsea, Arsenal e Manchester City.
L’altro dato interessante, e allo stesso tempo non molto incoraggiante, è quello che racconta di un giocatore eccessivamente propenso ad accorpare i propri gol in singole partite, non spalmandoli quindi su più gare. In soldoni: su venti partite di Premier fino ad ora giocate, Kane non è andato a segno in dieci di queste. Nelle restanti nove gare – considerando il forfait per infortunio contro il Manchester United – il ragazzone ha collezionato cinque doppiette, due triplette e due reti singole, cosa che ha riproposto il trend dello scorso anno, in cui, su trenta presenze – considerando gli otto stop per infortunio – l’ex Norwich è andato a segno in ”appena” sedici di queste. Spettacolare, sì, ma non altrettanto efficace.
La prima caratteristica di un bomber che possa essere definito tale deve essere la capacità di rendersi decisivo quando gli altri non riescono, di sbloccare quelle gare ostiche, di farsi deus ex machina dei suoi. Nell’economia delle statistiche l’andamento di Harry non ha nulla per cui essere demonizzato, nell’economia di squadra, purtroppo, questo modus risulta poco funzionale. La necessità di confermarsi in maniera più continua si fa sempre più stringente, considerando che i numeri lo pongono inevitabilmente sotto le aspettative degli esigenti esperti pallonari. Le pressioni dei grandi club – che guardano molto ai meri numeri – per aggiudicarselo si fanno sempre più stringenti e le possibilità di ritrovarsi su palcoscenici più prestigiosi diventano progressivamente più concrete. Lavorare sulla continuità e sulla capacità di essere decisivo, anche e soprattutto al di fuori dei confini nazionali per potersi elevare tra i migliori nel suo ruolo, questo deve essere il suo mantra. Segnare una tripletta contro l’Apoel Nicosia o una doppietta contro un Dortmund in seria difficoltà non costituisce un banco di prova in grado di attestare la reale forza di un giocatore.
Insomma, Harry Kane colora certamente una delle pagine più brillanti di questo 2017 (tanto da meritare un posto nella nostra, e non solo, Best of dell’anno). Kane è impetuoso, quasi irrazionale sul campo da gioco, da buon Hurricane qual è. E proprio come un uragano deve essere controllato, dosato, canalizzato verso rendimenti meno spettacolari e più concreti, più in linea con i migliori centravanti al mondo. A febbraio c’è la prova Juventus, il primo vero grande esame per la punta inglese, che dovrà confermarsi più maturo ed efficiente, meno travolgente uragano e più efficace e distruttiva tempesta.
Vincenzo Marotta
Fonte immagine in evidenza: theindependent.uk