A 12 anni dall’ultima volta Salernitana e Verona tornavano a sfidarsi al Bentegodi in una gara di serie B. Quel 28 maggio 2005 finì 2-0. Oggi Pazzini e Luppi hanno riproposto lo stesso risultato schiacciando una Salernitana coraggiosa ma troppo imprecisa sotto porta.
Alla fine non è bastata la voglia di portarsela a casa, non è bastata la cattiveria di un’intera tifoseria che ha accompagnato i Granata in una delle trasferte più sentite per vendicare il bruciante 2-0 di quel 12 Giugno. Ha vinto la squadra più forte, più cinica e tecnicamente superiore a tutte le altre. Sì, perché quando nella tua rosa puoi vantare un organico di così alto livello non serve neanche fare la partita perfetta, bastano due lampi ad illuminare la giornata, e per le avversarie non c’è storia. Gli ospiti oggi si sono scontrati contro un muro che, vuoi per fortuna, vuoi per bravura, si è dimostrato invalicabile. Gli uomini di Bollini avevano impostato la partita nel migliore dei modi, riproponendo il 3-5-2 che ha portato alla vittoria contro lo Spezia. Rosina affianco a Coda, Improta esterno di centrocampo e in difesa Tuia-Bernardini-Perico.
Il Verona va subito avanti, ma gli avversari lasciano pochi spazi e, anzi, creano la prima occasione della partita con Busellato al 17′ che, sugli sviluppi di un contropiede, scodella un pallone velenoso in mezzo che, però, non viene raccolto da nessuno. Al 23′ sono i padroni di casa a passare in vantaggio con Pazzini che crea l’azione del gol recuperando palla a centrocampo e servendo Bessa che a sua volta cede a Romulo il quale crossa in mezzo dove è appostato proprio l’ex Milan e Inter. La squadra di patron Lotito non si scoraggia e inizia a spingere sulla fascia con Improta cercando, però, di non scoprirsi troppo per favorire un eventuale raddoppio. Si va negli spogliatoi sull’1-0 dopo un finale di primo tempo in cui le due squadre non si sono sbilanciate più di tanto. Al rientro è una Salernitana più decisa: Ronaldo prende il palo al 51′ e Della Rocca va vicinissimo al pareggio sprecando un rigore in movimento dopo un rimpallo che lo aveva favorito. Nel miglior momento granata arriva, però, il raddoppio di Luppi che calcia sul palo lontano un pallone ricevuto da Zuculini. Degna di nota anche la prestazione dell’ex Juventus, Romulo, difficile da gestire nelle sue progressioni sulla fascia. Al 70′ dentro Donnarumma e Joao Silva, fuori Rosina e Busellato: è 3-4-3 super offensivo. Le occasioni non tardano ad arrivare: dopo appena un minuto è proprio il numero 7 ad impensierire la difesa avversaria con un tiro cross che sorprende Nicolas. Successivamente è Perico ad impegnare l’estremo difensore scaligero con un tiro interessante sotto la traversa deviato in calcio d’angolo. Allo scadere Joao Silva spedisce di poco fuori un colpo di testa che avrebbe accorciato le distanze.
Sarà per la prossima volta insomma, che poi chissà quando sarà, dato che, a meno di clamorosi risvolti, gli Scaligeri il prossimo anno dovrebbero tornare a disputare la massima serie. Sarà fra 2, fra 6, o fra 11 anni, l’unica cosa certa è che la Salernitana continuerà a portarsi dietro, oltre ai propri interpreti, anche la voglia di espugnare un tempio che, a distanza di anni, continua ad evocare sempre gli incubi più tetri. ”Verrà il giorno” disse qualcuno, il giorno in cui finalmente quelle tenebre saranno scacciate via dal vento di rinascita di una società che da quel 19 giugno non ne ha voluto sapere di rialzarsi completamente.
Vincenzo Marotta