La situazione in cui versa l’ipermercato Carrefour di Pontecagnano è ancora critica. La notizia, risalente al 21 gennaio, della necessità di revisionare circa trenta strutture sul territorio nazionale italiano, ha causato molta apprensione e preoccupazione per le famiglie e per gli operai che lavorano nell’ipermercato.

Secondo alcune indiscrezioni, la multinazionale francese avrebbe intenzione di chiudere la filiale di Pontecagnano, situata all’interno del Centro Commerciale Maximall. Così facendo, trentaquattro lavoratori sarebbero licenziati. La multinazionale francese della grande distribuzione ha però smentito tale notizia, sostenendo che, per quanto riguarda l’ipermercato salernitano, l’unica linea ufficiale resta quella già manifestata pubblicamente lo scorso 10 novembre, ovvero l’attuazione di una “riduzione della superficie di vendita”.

Di tale manovra il Carrefour di Pontecagnano è già stato protagonista nel mese di luglio 2016, con la riduzione da 9mila a 3mila metri quadrati di superficie di vendita, con conseguente messa in mobilità di oltre una decina di lavoratori, i quali si ritrovano tutt’oggi senza posto di lavoro.

Ancor prima di chiarire l’attendibilità delle fonti dalle quali sarebbe trapelata la notizia della chiusura, i sindacati hanno indetto una serie di proteste e di scioperi a tutela degli operai.

Venerdì 27 e sabato 28 gennaio c’è stato uno sciopero indetto da alcune associazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, che comprendeva l’intero territorio italiano, al quale hanno aderito anche i sindacati territoriali di Salerno e che di conseguenza ha coinvolto anche l’ipermercato di Pontecagnano.

L’azienda Carrefuor Italia, durante un meeting con i sindacati svoltosi a Bologna il 20 gennaio ha ribadito la volontà da parte dei capi francesi di andare oltre la semplice revisione delle spese e dello spazio di vendita, con conclusiva e definitiva chiusura di tre ipermercati italiani, due in territorio piemontese e uno in territorio salernitano.

Non tenendo conto della smentita da parte della multinazionale francese, che si mostra continuamente astratta e sibillina nelle spiegazioni dei loro progetti futuri, i sindacati sono fermamente intenzionati ad andare avanti con gli scioperi e le proteste.

Trovandosi di fronte alla continua incertezza e all’incongruenza delle notizie pervenute, ai trentaquattro operai del Carrefour di Pontecagnano non resta altro che attendere l’epilogo di questa storia, sperando che scioperi e proteste servano a concluderla nel migliore dei modi.

Maria Alfonsina Iemmino Pellegrino

 

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