Togoville è a circa 40 km dalla capitale del Togo, Lomè.
È possibile raggiungerlo dalla strada o dal lago attraverso una piroga, un’imbarcazione che viaggia a pelo d’acqua. Se sei su una piroga, ti dicono di restare fermo perché basta un niente per farla ribaltare. E il problema non è solo questo: c’è chi giura di aver visto anaconde e coccodrilli nel Lago Togo e pare che ci sia l’Egnon, un animale gigantesco e giocherellone che ribalta le piroghe e che possiede due grandi tette.
Tutti credono nella sua esistenza, attestata tralaltro da un video girato da alcuni studenti del liceo del villaggio. Togoville è un piccolo paradiso terrestre – terra rossa, un lago, l’Oceano Atlantico a pochi passi – e rappresenta l’Africa autentica. A Togoville c’è un liceo frequentato da tutti coloro che possono permetterselo, c’è una cattedrale famosa in tutto il Togo poiché negli anni ’90 apparve la Madonna sul lago e papa Giovanni Paolo II vi giunse per celebrare una messa, c’è un Centre de Santé dove non esiste un reparto di emergenza.
Hai un’emergenza? Ti attacchi al tram! No, neanche a quello in effetti. Cerchi una macchina di fortuna e ti dirigi all’ospedale più vicino, ma già sai che sarà tutto molto complicato viste le condizioni delle strade. Non ti resta che pregare. Poi però fai un giro nel villaggio tra i bambini che ti chiamano “yovo” e che ti sorridono, ma finché sei abbastanza distante.
Scorgi una scritta “casa-famiglia papà Enzo” e una freccia. A pochi passi un vero paradiso: una casa famiglia che accoglie bambini orfani o ex bambini di strada, una casa dove c’è un solo papà (è un bianco, uno yovo) e due cani, Vesuvio e Gennarino. Adiacente alla casa-famiglia, l’Ospedale San Giuseppe Vesuviano, un dispensario fondato grazie al contributo di un paese vesuviano e aperto ai poveri. In Togo anche curarsi è un lusso: l’assistenza sanitaria è a pagamento.
Roberta Migliaccio