Ci siamo: il 21 novembre, da Napoli, da Bagnoli, si entrerà nel vivo. Perché la Sinistra si fa, non si dice; si pratica, non si proclama. Il 21 novembre sarà il giorno in cui Possibile, il nuovo movimento di Civati, diventerà un partito politico a tutti gli effetti.

Ci proponiamo per il rispetto dei diritti, per la promozione della partecipazione democratica, per un nuovo modello di sviluppo e per restituire senso alla parola innovazione, che esiste solo se è anche (e soprattutto) culturale e sociale, per l’ambiente e la riconversione ecologica dell’economia, per l’uguaglianza che in questo sistema così come è oggi significa prima equità.

Ci proponiamo di realizzare un programma di governo, promuovendo la partecipazione dei cittadini, la credibilità delle istituzioni. Siamo per l’introduzione di nuove politiche di sviluppo che puntino sull’ambiente, l’istituzione del reddito minimo garantito, per la progressività fiscale, una concorrenza leale, per l’autonomia locale, per la legalizzazione della cannabis, per l’introduzione del matrimonio egualitario, per una legge sul fine-vita. Il nostro orizzonte è immediatamente europeo.

Siamo partiti con la sfida referendaria su quattro temi importanti per cambiare le storture del governo Renzi, “riforme” che non erano in nessun programma politico: lo abbiamo fatto per ridare la parola ai cittadini, per poterli far tornare a votare e scegliere, cosa che negli ultimi tempi in Italia sembra proibita. Abbiamo in poco più di un mese – da Agosto a Settembre – raccolto oltre trecentomila firme, ma soprattutto siamo tornati nelle piazze, tra la gente, perché questa è la nostra idea di Politica e di unificazione della sinistra.

Non ci interessano i vari salottini chiusi, sparsi, nei quali si fanno interminabili ed estenuanti discussioni autoreferenziali per decidere il nulla, noi vogliamo essere la politica del fare, con i cittadini e per i cittadini. Non ci interessa tutelare classi dirigenti o rendite di posizione, proponiamo un modello di partecipazione orizzontale dal basso (più di duecento comitati sono nati in Italia in ogni provincia), vogliamo moltiplicare la militanza, parlare ai troppi che oggi in Italia non votano più.

Abbiamo per queste ragioni accolto l’invito di Libero Pensiero, che conosciamo per la sua lealtà e per l’importanza dei temi trattati, di concederci uno spazio autogestito per poter parlare ai cittadini, aprire con loro un canale di confronto (presto avremo una piattaforma web innovativa di Possibile), perché Possibile è anche qui a Napoli ed in Campania, dove per i referendum abbiamo raccolto poco più di ventimila firme, abbiamo aperto comitati ed il 21 novembre avremo l’onore e l’onere di tenere il congresso nazionale qui a Napoli, un riconoscimento del nostro lavoro ma, soprattutto, una attenzione sulla questione meridionale e sulla nostra Campania per riaccendere i riflettori su quel Sud, ormai, dimenticato da tutti che addirittura diventa facile preda del Salvini-sciacallo di turno.

Stiamo lavorando su temi e su contenuti mentre altri si sciolgono in discussioni inutili, mentre altri si perdono in liturgie, mentre altri incentrano il loro “dibattito politico” su primarie sì o primarie no (a seconda se servano o meno al signorotto di turno), come dire: ogni anno c’è la triste e mesta ricorrenza per i morti… Non è questo che ci appassiona, ci appassiona la vita dei cittadini, ci appassiona il tema della qualità della vita, del lavoro, dell’ambiente, il tema della casa e dei diritti. Su questi contenuti faremo iniziative, ci confronteremo con la gente sapendo che sono prima di tutto persone e non tessere, non numeri, con l’obiettivo primario di farle contare e non di contarle. La sfida è lanciata, è possibile, persuasi che: “tutto sembra impossibile fino a che non viene fatto”.

R. G.

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