Ancora oggi la prima causa di morte per malattie infettive nei paesi occidentali è la polmonite, scatenata principalmente dal pneumococco, un batterio estremamente diffuso la cui azione causa migliaia di decessi ogni anno. I soggetti più a rischio sono ovviamente gli anziani, gli over 65, quelli che generalmente ricorrono alla vaccinazione antinfluenzale annuale.

Ma come mai la polmonite ha un’incidenza così elevata, che genera migliaia di decessi all’anno, nonostante la disponibilità di vaccini e campagne di sensibilizzazione?

Stavolta molto probabilmente non c’entrano la “guerra dei vaccini” e le crociate dei NoVax perché andando ad analizzarne l’effetto mediatico risulta piuttosto evidente che ad essere colpiti dalla marea di fake news e bufale non sono certo gli anziani, nel nostro paese ancora poco propensi ad utilizzare la rete, principale veicolo di propaganda.

Piuttosto ciò che fa sottovalutare la polmonite e le gravi complicanze ad essa associate è la bassa percezione del rischio, fenomeno piuttosto diffuso un po’ ovunque ma che in Italia, patria del “fai da te” e delle migliaia di commissari tecnici, medici, giuristi e così via ha sempre trovato terreno fertile.

Ecco allora che il diffuso fenomeno obbliga il Sistema Sanitario Nazionale a cambiare le carte in tavola nell’approccio ad una patologia, la polmonite, che oltre a causare svariati decessi incide e non poco sulle casse stesse della nostra sanità, vista la notevole mole di ricoveri ogni anno.

Con un sistema di vaccinazione diffuso in maniera più capillare si riuscirebbe di fatto a ridurre in maniera notevole l’incidenza della polmonite e di conseguenza le criticità di cui sopra.

Le strade per arrivare al risultato sono sempre le stesse e non necessariamente passano da fantomatiche “imposizioni dittatoriali”, come qualcuno vorrebbe far credere, ma piuttosto da sensibilizzazioni mirate e da provvedimenti che agevolino l’approccio a farmaci il cui costo, generalmente, può scoraggiarne l’utilizzo.

Per tutti questi motivi oggi in Italia si riesce a compiere un bel passo avanti a riguardo, che consiste nel fatto che da quest’anno il Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale (PNPV) renderà gratuito il vaccino contro lo pneumococco per gli over 65.

A questo si aggiunge un’importante campagna informativa guidata da HappyAgeing (Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo), che nei luoghi più idonei (ambulatori, studi medici, ecc.) proverà a rafforzare il concetto del rischio legato a polmonite, promuovendo le adeguate contromisure.

In questa maniera il nostro paese, sempre grazie alle campagne di HappyAgeing “aderisce” ad una importante “azione” promossa dalla Comunità Europea che verte sull’ambizioso obiettivo di aumentare, entro il 2020, l’età media di due anni e la qualità della vita delle persone con oltre 65 anni di età.

Il progetto si fonda su diversi pilastri della salute e della medicina tra i quali, ovviamente, non può mancare il sistema delle vaccinazioni, nonostante davvero tutto, una delle più grosse conquiste dell’umanità.

Mauro Presciutti

 

 

 

 

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