A poco più di un mese dalle elezioni del 4 marzo e poche ore dalla scadenza fissata per la presentazione delle liste elettorali, anche in Campania va in scena il teatrino della politica, con il solito walzer di nomi e poltrone. Bagarre, lotte interne, tavoli di trattativa che si rovesciano e si ricompongono alla velocità di un tweet o di un post su Facebook, indiscrezioni, smentite, candidature paracadutate da Roma e qualche figlio “illustre” in campo.
Il PD, in caduta libera nei sondaggi e devastato dalle sconfitte elettorali degli ultimi anni a Napoli, in Campania propone De Luca junior nel collegio uninominale di Salerno alla Camera, col paracadute della candidatura nel plurinominale di Caserta. Candidato nelle liste elettorali del partito di governo anche Francesco Alfieri, ex sindaco di Agropoli e capo staff di Vincenzo De Luca alla regione Campania, definito “uomo delle clientele” dal governatore campano nell’ormai celebre intervento delle “fritture di pesce” all’Hotel Ramada di Napoli, in occasione della riunione per la campagna elettorale per il SI al referendum costituzionale. Nelle liste elettorali del PD ci sarà anche Valeria Valente, candidata a sindaco di Napoli nelle amministrative del 2016, probabilmente per ricompensarla della grande impresa di aver portato il suo partito a raccogliere il minimo storico di consensi nel capoluogo partenopeo.
A fronte di ciò, tra candidati big come Minniti, figli illustri e fritture di pesce, tutti blindati nelle liste elettorali della Campania, appare francamente una foglia di fico la candidatura, da parte del PD, di Paolo Siani, pediatra e presidente della fondazione Pol.I.S., fratello di Giancarlo Siani, cronista de Il Mattino ucciso dal clan Gionta di Torre Annunziata il 23 settembre del 1985.
Bagarre anche in Liberi e Uguali, con Possibile Napoli che prima annuncia, attraverso la sua portavoce cittadina Anna Starita, di prendere le distanze dal progetto politico a causa di divergenze sulle composizione delle liste elettorali, salvo poi fare dietrofront appena 24 ore dopo. Insomma, neanche il tempo di comunicare la rottura con lo schieramento guidato dall’ex Presidente del Senato Pietro Grasso e già bisognava spiegare agli elettori i motivi del ritorno all’ovile più veloce della recente storia politica.
Più chiara e delineata, invece, la situazione in Potere al Popolo. dove le candidature sono state scelte nelle assemblee territoriali e le firme a sostegno delle liste elettorali sono state raccolte e presentate, per tutti i collegi, domenica 28 gennaio. Al Vomero, per il Senato, correrà lo storico Giuseppe Aragno, componente anche del movimento Dema, mentre per il collegio flegreo per la Camera ci sarà Salvatore Cosentino, giovane attivista dei movimenti di Bagnoli. Tra i candidati in Campania, inoltre, figura anche il leader sindacale Giorgio Cremaschi.
Il movimento Dema, dal canto suo, non ha espresso nessuna posizione ufficiale e, di fatto, ha proclamato un “liberi tutti” che rischia di diventare un suicidio politico per l’amministrazione De Magistris. Alcuni sosterranno Potere al Popolo, altri sosterranno Liberi e Uguali mentre altri ancora, nel segreto dell’urna, potrebbero sostenere la candidatura di Paolo Siani, di fatto rafforzando la posizione dell’opposizione in consiglio comunale. A urne chiuse, quando alle liste elettorali potremo associare i numeri reali dei risultati, nulla vieta che qualcuno si presenti alla porta del sindaco per battere cassa, senza la possibilità di opporre un risultato tangibile del movimento Dema in termini elettorali.
Il Movimento cinque stelle, dopo aver tenuto segreti per una settimana i risultati delle parlamentarie tenutesi sul blog, tra depennamenti ed epurazioni, ha finalmente pubblicato i nomi dei propri candidati nelle liste elettorali. In Campania, oltre alla scontata presenza di Luigi Di Maio e Roberto Fico, spicca la candidatura del geologo Franco Ortolani, da anni impegnato nelle battaglie per la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica. Non mancano poi candidature di outsider che, approfittando della gran confusione, sono riusciti a sfuggire ai raggi x del movimento di Grillo, celando militanze pregresse in svariati partiti politici, senza saltare praticamente nessuna formazione politica dell’arco parlamentare.
Nel centrodestra, invece, ancora nessuna notizia ufficiale è disponibile riguardo la composizione delle liste elettorali in Campania. Le indiscrezioni danno quasi per certe le candidature di Mara Carfagna e di Luigi Cesaro, alias ” ‘a purpetta”, ex presidente della Provincia di Napoli e al centro di guai giudiziari.
Il quadro della situazione in merito alle liste elettorali in Campania, salvo rare eccezioni, non riserva novità né sul piano del metodo né sul piano del merito politico. Anzi, verrebbe da dire che, del merito delle candidature e dell’impegno politico che dovrebbe sottenderle, praticamente non si è discusso nelle stanze dei partiti, impegnati a riproporre stancamente le repliche delle spartizioni di poltrone col bilancino delle correnti, sotto i diktat dei volti noti della politica locale e nazionale, piazzando qua e là qualche foglia di fico che non redime e non riabilita lo sconsolante e gattopardesco teatrino della politica.
Mario Sica