NAPOLI – Presso l’Università degli Studi Federico II, nella sede di Porta di Massa, un gruppo di studenti ha intrapreso un nuovo percorso di occupazione degli spazi, per stare accanto a due lavoratori dell’apparato manutentivo, i quali hanno subito un tentativo di licenziamento, ingiustamente perché non è stata trovata una soluzione che, dopo il passaggio di cantiere, continuasse a consentire una garanzia del lavoro.
Con questa azione si vuole fare pressione alle istituzioni accademiche, che sono risultate poco sensibili alle necessità dei lavoratori della struttura. Uno degli occupanti denuncia: “Da giovedì 25 portiamo avanti questa vertenza, perché si tratta dell’ennesimo esempio di quanto il sistema del lavoro esternalizzato sia non solo fallimentare in termini di costi, ma soprattutto fallisce in termini di tutele e di ricadute sul lato occupazionale e su quello dei diritti dei lavoratori che vengono totalmente calpestati e cancellati.”
La situazione è andata degenerando perché dopo la stipulazione di un appalto di quattro anni concesso alla propria ditta, i due lavoratori hanno perso il posto di lavoro, ad un anno e mezzo di distanza, “trovandosi in mezzo a una strada, e l’Università ad oggi non è stata in grado di dare una risposta”.
L’occupazione partita dagli studenti è retta insieme ai lavoratori. Come continua a raccontare Tramontano, si sta portando avanti un’occupazione in duplice veste: “di solidarietà immediata a questi due lavoratori, in una dichiarata denuncia al modello dell’esternalizzazione che a parer nostro è fallimentare. Ma soprattutto per inserire questo in un respiro più ampio di riflessione su quelle che sono le condizioni dei lavoratori, che anche gli studenti a volte si trovano ad affrontare, e non solo in Italia ma anche in Germania, in Francia, in Grecia. Praticamente laddove una entità sovrastatale come quella Europea sta imponendo diktat di lacrime e sangue”.
Per adesso prosegue l’occupazione ed i ragazzi hanno “un momento di confronto, non solo con i lavoratori che rischiano il licenziamento, ma anche con gli altri lavoratori” con cui si hanno delle linee politiche condivise e con cui negli anni si sono anche vinte delle vertenze. Come ci spiegano, il problema del lavoro è un interesse collettivo, “di tutti”, e si capirà come far crescere questo percorso tramite i momenti assembleari. Inoltre, da precisare: “ci teniamo affinché quest’occupazione non rechi danni al corpo studentesco, anche se in un certo senso, riteniamo sia importante la partecipazione degli studenti, che sono i nuovi lavoratori. Nel frattempo col Direttore di Dipartimento si sono trovate sistemazioni altre, che non fossero il Palazzo Occupato di Porta di Massa per sostenere gli esami, quindi le attività degli esami sono state mantenute.”