Da quando la nuova stazione è stata inaugurata, il 6 giugno 2017, sono sembrati spuntare fuori sempre più problemi legati a essa.
La TAV avrebbe dovuto portare alla città di Afragola una nuova visibilità a livello campano, facendo dimenticare i numerosi problemi che attanagliano questa città.
Invece l’inaugurazione della stazione ad alta velocità ha portato più problemi che benefici.
Sono numerosi gli articoli di giornale riguardanti le varie problematiche della TAV, che vanno dal sequestro del bar, del parcheggio, alla mancanza di licenze per la circolazione dei taxi nei pressi della stazione.
Questi potrebbero apparire tutti errori legati alla burocrazia, quasi accettabili se si pensa che ci troviamo in un paese quale l’Italia, in cui la burocrazia, i suoi tempi e le sue applicazioni, sono sempre stati un problema.
“Qui lo Stato garantirà sicurezza e sviluppo, qui il paese rialza la testa orgoglioso delle sue grandi opere. Opere di grande civiltà” aveva dichiarato il premier Gentiloni durante l’inaugurazione.
Ma come si possono garantire sicurezza e sviluppo, quando di sicurezza e sviluppo in questa costruzione non se ne vedono neanche l’ombra?
Ci troviamo avanti a una costruzione che si vanta della sua modernità e della sua importanza, quando nel momento in cui piove ci si deve armare di secchi e stracci per evitare che questa si allaghi.
Quando si scopre che il secondo sottopasso è stato chiuso chiuso poiché “privo di collaudo” delle pompe di sollevamento delle acque piovane, per paura di un allagamento.
Ci si chiede come una stazione ancora priva di autorizzazioni e collaudi possa essere stata inaugurata così in fretta e senza i dovuti controlli.
Sembra di trovarsi in uno spettacolo tragicomico, dove nel momento in cui un problema viene individuato e si lavora per risolverlo, se ne presenta un altro che porta alla chiusura di un nuovo spazio legato alla TAV.
Nel momento in cui si chiedono rassicurazioni e si tenta di rispondere ai numerosi interrogativi che questa stazione sta portando a galla, si ricevono solo rassicurazioni che si concentrano prevalentemente sullo smentire il presunto coinvolgimento della camorra nella TAV di Afragola.
Un pensiero che non avrebbe dovuto sfiorare neanche la mente dei cittadini, e che invece sembra il più plausibile, viste le pessime condizioni di questa stazione.
Forse sarebbe stato meglio aspettare qualche altro mese, considerando che abbiamo aspettato l’apertura di questa maestosa opera per 14 anni.
Eppure dopo 14 anni ci aspettavamo qualcosa di più di una stazione che continua a perdere pezzi, e continua ad apparire sui giornali non per i suoi meriti, ma per i suoi numerosi problemi.
Andrea Chiara Petrone