L’anarchia dei colori e il teatro di strada. La musica dei rullanti e i balli frenetici. La mescolanza dei popoli e i vestiti variopinti. Gli spettacoli satirici e il vento di protesta pacifica. Sono queste le caratteristiche del Festival Murguero che, per il settimo anno, va in scena a Battipaglia e Pontecagnano, organizzato dalla Murga battipagliese “Los Espantapajaros“.
Che cos’è la Murga? Una forma d’arte di strada che nasce nell’America del Sud, precisamente in Uruguay, divisa in due tipologie: da una parte c’è quella uruguaya e dall’altra quella porteña. La prima, tipica di Montevideo, si concentra maggiormente sull’aspetto teatrale e recitativo; la seconda, invece, tipica di Buenos Aires, si distingue per la parata carnevalesca rumorosa e colorata allo stesso tempo.
“C’è solo la strada su cui puoi contare: la strada è l’unica salvezza” cantava Giorgio Gaber. E la strada, probabilmente, è il concetto che meglio esprime cos’è la Murga. Perché è proprio nelle strade che i Murgueri riversano tutte le loro energie rovesciando, almeno per qualche ora, gli ordini prestabiliti. L’incantesimo della Murga è caos, così come ci suggerisce l’etimologia della parola: un gruppo di gente che si riunisce per fare casino. E, per una volta, gli automobilisti in coda durante la sfilata non suonano il clacson nervosamente, ma osservano incantati, ridono e scherzano con i Murgueri che transitano. Il fascino della Murga lascia tutti basiti.
Il 7° Festival Murguero ha avuto inizio a Battipaglia con la consueta parata che, partita dalla villa comunale di via Belvedere, ha fatto sosta a piazza della Repubblica per lo spettacolo di bandiere e percussioni dei ragazzi disabili ospiti del centro Elaion di Eboli, per poi ripartire verso piazza Amendola dove le varie Murgas si sono esibite in spettacoli musicali a turno.
Le Murgas italiane:
- Los Espantapajaros – Battipaglia
- Bandabaleno – Napoli
- Invexendà – Genova
- Los Quijotes de la Fuente Viva – Caserta
- Saltinbranco – Vicenza
- Bandabum – Sassuolo
- Los Adoquines de Spartaco – Roma
- Patas Arriba – Roma
- Materdei – Napoli
- Glamourga – Milano
- Sincontrullo – Roma
- Malamurga – Roma
Le Murgas estere:
- Agrum! – Anversa (Belgio)
- Lunatika – Valencia (Spagna)
- Bielefeld – Bielefeld (Germania)
- Los Caarnevalientes – Berlino (Germania)
- RompeCadenas – Bielefeld (Germania)
- Aarhuspanti – Aarhus (Danimarca)
- Los Murginales – Anversa (Belgio)
Il Festival è continuato a Pontecagnano, il giorno seguente, nel parco archeologico, con i laboratori per grandi e piccini, gli spettacoli teatrali e il concerto di Gualberto Coco Romero, l’ospite attesissimo di quest’anno.
Chi è Coco Romero? Musicista, docente e ricercatore. È considerato, a pieno titolo, il più grande conoscitore di Murga porteña. Direttore e fondatore de “El Corsito”, pubblicazione di divulgazione e riferimento essenziale per il carnevale in tutta l’Argentina, nonché autore del testo “Murga porteña. Historia de un viaje colectivo” che può essere considerato il più importante scritto in materia di murga porteña. Romero utilizzò il carnevale popolare per combattere la dittatura argentina.
Attivo anche in campo musicale. Nel 1978 fondò il gruppo “La Fuente” registrando tre dischi: “La Fuente”, “El Grito Primal” e “La Pasión según San Juan “. Nel 1989 dà vita al gruppo “Los Caballeros del Caño”. Nel 1994 registra il CD: “Murga, vuelo brujo”. Nel 2001 forma il coro di Carnevale “La Matraca” e nel febbraio 2004 nasce il cd “Pacha-Momo”.Nel 2009 nasce un nuovo cd “Los caminos del gallo pinto” dove musicalizza le poesie di Javier Villafañe. Nel 2011 presenta “30 años con la Murga y el Carnaval”, canzoni e storia del Carnevale. Nel 2016 presenta il suo quinto lavoro da solista “Carta de Momo”.
Paolo Vacca