Dopo Portici, Ercolano, San Giorgio a Cremano e altri numerosi comuni, anche Sant’Antimo emana un’ordinanza contro lo scoppio di botti illegali in occasione del capodanno.

L’ordinanza, firmata dal Sindaco Francesco Piemonte, vieta lo scoppio di botti legali e non, e la loro vendita sui comuni e tradizionali banchetti ambulanti nelle vie della città, fino al 7 gennaio. Nell’ordinanza si danno come motivazioni i sempre numerosi incidenti di capodanno, quando per via dei botti ogni anno sono decine i napoletani che vanno all’ospedale con danni gravissimi agli arti, e la volontà di proteggere la tranquillità delle persone, ravvisando il pericolo di “danni all’incolumità delle persone e degli animali, danneggiamenti a cose nonché pericolo di incendio, esponendo alla possibilità di danneggiamento anche monumenti e beni pubblici in genere”.

00 botti manifesto definitivo

L’ordinanza è stata presentata alla città con manifesti affissi lungo tutto il territorio, raffigurando l’immagine di una mano distrutta dall’esplosione dei botti. Ma nella notte di San Silvestro, tradizionalmente una notte di vera guerriglia tra botti e colpi di pistola, difficilmente queste ordinanze possano avere una vera efficacia, anche se la speranza di tutti è che non si verifichino i soliti disordini in città e che i cittadini, folgorati dal buon senso come sulla via di Damasco, evitino di usare botti e rispettino l’ordinanza sindacale.

L’ordinanza è stata trasmessa al comandante dei Vigili Urbani, Biagio Chiariello, che provvederà ad infliggere sanzioni amministrative pecuniarie a chi viola l’ordinanza, compresi soprattutto gli ambulanti che vendono ai minori di 18 anni, con multe comprese tra i 25 e i 500 euro a seconda della gravità del fatto commesso.

Quest’anno a capodanno non sparare, bacia” è l’appello del Sindaco, Francesco Piemonte, che continua: “La frase può sembrare stupida, e forse lo è, ma sarebbe il momento di lasciar prevalere l’ottimismo del cuore e sorridere, amare e rispettare, e vivere un po’ di più. Capodanno  – conclude il sindaco – sia un giorno di festa, magari senza eccessi e trionfalismi, e non un giorno di dolore”.

Francesco Di Matteo

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