Più di ottocento manifestanti, per la maggior parte studenti delle scuole dell’area Nord di Giugliano si sono dati appuntamento questa mattina a Piazza Matteotti, nel comune di Giugliano per dire basta alla camorra, alla corruzione e al malaffare.
Il corteo, organizzato dal Movimento Polis, dal presidio Libera Giugliano ”Mena Morlando” e dalla rete Un Popolo in Cammino ha sfilato lungo le vie del centro storico della città. Particolarmente toccante il minuto di silenzio che i manifestanti hanno dedicato a Mena Morlando giovane insegnante venticinquenne assassinata la sera del 17 dicembre 1980 a pochi passi dalla sua abitazione.
Francesco Cacciapuoti del Movimento Polis, tra gli organizzatori della marcia ai microfoni di Libero Pensiero News dichiara:”Ottocento partigiani della legalità che hanno dai 16 ai 20 anni si sono svegliati stamattina con l’intento di gridare no alla camorra all’interno di una città difficile dove si sta consumando una guerra di camorra e il compromesso morale tra politica e camorra è attualissimo in tante amministrazioni della area nord di Napoli. Dobbiamo combattere per creare nuovi posti di lavoro e togliere i ragazzi dalle strade affinchè non diventino manovalanza della camorra. Ora il nostro obbiettivo – conclude – è riuscire a far approvare dalle istituzioni in tutti i comuni la Carta di Pisa, un codice etico per evitare atti di corruzione e malaffare”.
Presenti i rappresentanti delle istituzioni con assessori e consiglieri della maggioranza e dell’opposizone, tra cui il Sindaco di Giugliano, Antonio Poziello.
”Tanta gente in piazza – dichiara Poziello ai microfoni di Libero Pensiero News– tanti giovani, movimenti, associazioni e sindacati. Questo rappresenta un segnale chiaro che con la primavera si stanno risvegliando anche le coscienze e la gente perbene ha il coraggio di sfidare la camorra. Come amministrazione – prosegue il primo cittadino giuglianese – ci stiamo impegnando soprattutto nella prevenzione e nel contrasto del racket e siamo al fianco degli imprenditori con l’Assessore Grauso, il quale è l’ex capo della DIA di Napoli che sta coordinando con l’Associazione nazionale Carabinieri ed altre associazioni un lavoro per cercare di tenere fuori dagli appalti pubblici e dai cantieri la camorra. C’è un lavoro attento che riguarda le scuole con un coinvolgimento di più soggetti e più reti per promuovere sentieri di legalità. I beni sottratti alla camorra – conclude Poziello – devono essere utilizzati e tornare al godimento di tutti i cittadini”.
Pasquale De Laurentis
@pasqdelaurentis