Una serie A diversa dalle altre. Le prime due giornate del massimo campionato Italiano regalano una classifica che ai vertici non vede più Roma, Napoli, Lazio o Juve, bensì Chievo, Sassuolo, Torino e Inter. Le big (ed in particolar modo la Juventus) hanno completamente rinnovato la propria rosa mentre le “piccole” si sono rafforzate, portando avanti un progetto di continuità rispetto agli anni passati. Il Chievo, a dispetto delle scorse stagioni, almeno da quanto trapelato in queste prime due giornate di campionato, non è una squadra noiosa, ha la tempra adatta per incassare i colpi e far male nel momento giusto. A testimonianza ci sono i quattro gol rifilati alla Lazio di Pioli che ha subito, contando anche il preliminare contro il Bayer Leverkusen, 7 gol in 5 giorni.
La squadra di Maran, che può vantare in rosa un Meggiorini da gol e un assist magnifico di tacco, dovrà ora confermare le qualità della sua rosa domenica 13 settembre allo Juventus Stadium contro una squadra in grossa difficoltà che, dopo aver infranto tutti i record possibili, è ancora fanalino di coda a 0 punti. La squadra di Allegri ha rivoluzionato tutto perdendo quei senatori che l’avevano portata quasi sul tetto d’Europa e quattro volte sul tetto d’Italia. Affidare a Padoin le chiavi della regia non è la scelta migliore in un momento di crisi, e della coppia Dybala–Mandzukic l’unico che sembra essersi ambientato a Torino è il piccolo Argentino. La numero 10 sembra essere un peso troppo grande per il piccolo, almeno anagraficamente, Pogba. La mancanza della quantità e della qualità offerta da Marchisio si sente; probabilmente con la presenza del Principino la Juventus avrebbe qualche punto in più. La vecchia signora più che una zebra è un leone, ferito ma non morto, come hanno testimoniato gli ultimi dieci minuti di ieri all’Olimpico. La squadra è cambiata ma carattere e voglia di vincere ci sono ancora e probabilmente per vedere i veri bianconeri bisognerà attendere il ritorno dalle nazionali.
Incredibile sorpresa è il Sassuolo che, nonostante la cessione di Zaza e l’assenza di Berardi, riesce comunque a portare la vittoria a casa contro un Bologna robusto e ricco di nuovi innesti. Ad ovviare alle eccellenti mancanze sono Defrel, Sansone e Floro Flores, autore del gol vittoria, a cui è seguita un’esultanza piuttosto polemica in cui l’attaccante Napoletano, rivolgendosi alla panchina, ha esclamato: “Ma com’è che questo non mi fa giocare?”.
L’Inter finalmente ha trovato un giocatore di spessore, Stevan Jovetic, che in coppia con Icardi potrà fare solo bene, ma permangono alcuni problemi strutturali dell’anno scorso in fase di realizzazione. Attenzione a non diventare Jovetic dipendenti perché sì, l’Inter è a punteggio pieno, ma se non fosse stato per il talento montenegrino staremmo parlando di altro. Nonostante lo svarione di Murillo all’8’, che ha rischiato di regalare il rigore al Carpi, il problema della difesa sembra essersi risolto con gli innesti dei due nuovi centrali i quali a livello di potenzialità possono diventare sicuramente una delle coppie difensive migliori d’Italia. Bene Kondogbia, anche se a tratti sembra somigliare, per i troppi leziosismi, al suo gemello Pogba.
La serie A si infiamma, le grandi vogliono risalire la corrente e le piccole conservare il buon lavoro svolto fino ad oggi, ma per ora ci sono le Nazionali e speriamo di poter vedere qualcosa di buono dagli uomini di Conte, la posta in palio è l’Europeo.
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Vincenzo Marotta