O’ Maggio a Totò: questo il titolo della manifestazione napoletana, Maggio dei Monumenti, che nel 2017 sarà dedicata alla memoria di Antonio de Curtis, noto al grande pubblico con il suo nome d’arte, Totò. Se il dedicatario dell’edizione 2016 è stato il re Carlo di Borbone, in occasione dei 300 anni dalla sua nascita, il 2017 è l’anno che commemora il 50esimo anniversario della morte di Totò.

La notizia è stata annunciata dall’assessore al Turismo e alla Cultura di Napoli, Nino Daniele, nel corso di una riunione tenutasi il 4 ottobre presso Palazzo San Giacomo, durante la quale è stato rinnovato l’invito alla partecipazione di tutte le associazioni che tradizionalmente collaborano con il Maggio dei Monumenti.

Antonio de Curtis morì il 15 aprile 1967. Tra le sue ultime richieste, quella rivolta al cugino “Eduà, Eduà mi raccomando. Quella promessa: portami a Napoli”.

I primi funerali si svolsero a Roma, dopodiché iniziò il suo ultimo viaggio verso Napoli: qui, si svolsero altre due cerimonie. L’ultima, il 22 maggio, nel suo quartiere: la Sanità. La commemorazione della sua morte sarà il fulcro intorno al quale si svilupperà l’intero corso della Risultati immagini per morte di totòmanifestazione. La Sanità sta attivamente contribuendo, mobilitandosi sin da subito per una perfetta riuscita dell’evento. Un evento, una dedica che non è solo proiezione del ricordo verso chi non c’è più. Totò, in realtà, da Napoli non è mai andato via. E lo ha spiegato anche l’assessore Daniele: “non sarà una commemorazione perché sull’immagine di Totò questi cinquant’anni sono passati rapidi e leggeri, senza cancellarla, senza nemmeno sbiadirla, così forte e viva è la sua presenza nell’immaginario, nel linguaggio, nella cultura napoletana e non solo”. La celebrazione di un’assenza che continua a tradursi nel concreto in onnipresenza: Totò è nelle parole dei giovani, nelle strade, inciso sui muri di una Napoli che sancisce il suo ricordo nel momento stesso in cui afferma che esso non potrà mai sfumare. Una Napoli che lo rende nuovamente protagonista di un evento che celebra ed evidenzia quanto ancora c’è di bello qui.

“[…] la tua voce è nel mio cuore, nel cuore di questa Napoli, che è venuta a salutarti, a dirti grazie perché l’hai onorata. Perché non l’hai dimenticata mai, perché sei riuscito dal palcoscenico della tua vita a scrollarle di dosso quella cappa di malinconia che l’avvolge. Tu amico hai fatto sorridere la tua città, sei stato grande, le hai dato la gioia, la felicità, l’allegria di un’ora, di un giorno, tutte cose di cui Napoli ha tanto bisogno. I tuoi napoletani, il tuo pubblico è qui, ha voluto che il suo Totò facesse a Napoli l’ultimo “esaurito” della sua carriera, e tu, tu maestro del buonumore questa volta ci stai facendo piangere tutti. Addio Totò, addio amico mio, Napoli, questa tua Napoli affranta dal dolore vuole farti sapere che sei stato uno dei suoi figli migliori, e che non ti scorderà mai, addio amico mio, addio Totò.”

(L’orazione funebre di Nino Taranto, durante i funerali)

Quella stessa Napoli che prova così a sdebitarsi nei confronti di chi, senza esitazioni, l’ha sempre resa grande.

Sonia Zeno

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