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Tappeto Volante, intervista a Domenico Corrado

Incanto, atmosfere lontane e suggestive hanno conquistato grotte e cunicoli della splendida Partenope, aggiungendo al fascino del suo folklore la possibilità di rivivere viaggi inimmaginabili lungo sentieri misteriosi, percorribili unicamente attraverso la letteratura. È questa la straordinaria possibilità offerta da quella che può essere considerata come una delle Compagnie teatrali, e prima ancora, Società culturali, di maggiore successo in ambito non solo campano, ma nazionale. Il Tappeto Volante è il nome che contribuisce già ad evocare atmosfere magiche e suggestive e ad offrire l’eccezionale occasione per conoscere e scoprire il divino viaggio del Sommo Poeta Dante Alighieri. Questo, ma non unico, è lo spettacolo di maggiore successo condotto dalla Compagnia, con Inferno, Purgatorio e Paradiso, inscenati rispettivamente nelle Grotte di Castelcivita, la Certosa di Padula e il Castello Arechi di Salerno. Luoghi ricchi di fascino presenti nella regione Campania, ai quali si è aggiunto, negli ultimi mesi, lo straordinario successo riscontrato con gli spettacoli inscenati nel suggestivo Museo del Sottosuolo di Napoli.

Capacità, impegno e straordinario talento sono guidate dalla direzione del regista Domenico Corrado, che conduce tale successo attraverso una straordinaria capacità.

Per l’occasione l’artista ha gentilmente messo a disposizione la propria parola per illustrare la parabola della nascita e dello sviluppo del Tappeto Volante.

Come nasce ed in cosa consiste oggi la Società Culturale ed Artistica del Tappeto Volante?

“La Tappeto Volante srl, nasce nel 2006 dalla fusione della Tappeto Volante sas e della Elledi 91 che operavano nello stesso raggio d’azione dal 1996. L’idea di base della Tappeto Volante è quella di sviluppare produzioni artistiche e di intrattenimento spettacolare, volte soprattutto alla valorizzazione delle bellezze Archeologiche, paesaggistiche monumentali e naturalistiche dell’Italia, attraverso il concepimento di eventi coerenti con il Monumento e/o il Luogo stesso. Dette produzioni vengono rivolte, per lo più, ad un pubblico Turistico e scolastico, che, con la doppia funzione dell’evento stesso, ha  la possibilità, in un’unica soluzione, di scoprire il luogo ed apprezzarne le caratteristiche attraverso la spettacolarizzazione ad esso finalizzato”.

Tutti gli spettacoli proposti tendono a sottolineare l’importanza dei grandi classici del Patrimonio artistico italiano. Ritenete che il teatro costituisca uno strumento vincente per avvicinare le persone alla letteratura? 

“Io sono  convinto che per apprezzare ed amare un’opera, c’è bisogno di conoscerla bene e a fondo, ma molto spesso essa risulta essere ostica, lunga, pedante e scritta con n linguaggio, che per quanto classico voglia essere, è ormai fuori tempo, e fuori comprensione per le giovani generazioni. Da qui l’esigenza di rendere le stesse opere, più “appetibili”  proponendole in una maniera più accattivante, mediante l’uso della recitazione e degli artifici teatrali. Quindi, certamente il Teatro, come il cinema, o come il fumetto e la Canzone, avvicina in maniera molto più avvincente le persone alla letteratura”.

Vi è una tipologia preferenziale di pubblico alla quale gli spettacoli risultino rivolti?

“Se uno spettacolo, è fatto bene, recitato in ambienti suggestivi ed accattivanti, mantiene in un certo senso inalterata la tematica letteraria, ma strizza anche l’occhio alla ironia, ogni tipo di pubblico ne resta coinvolto, pertanto nel preparare un evento non parto mai dall’analisi di quale tipo di pubblico parteciperà, ma cerco di confezionare il “ prodotto Spettacolare” , diciamo, universale”.

Non solo teatro, ma arte a 360°. Anche il disegno fumettistico costituisce uno dei modi di valorizzare il Patrimonio culturale italiano per il Tappeto Volante.

“Come detto in precedenza, ogni qualsiasi testo letterario,  può essere declinato in varie forme artistiche e/o di  spettacolarizzazione, per una sua più  facile comprensione, spesso nel leggere un testo teatrale, o un romanzo, ci troviamo di fronte ad una serie di difficoltà oggettive: ricordarsi i nomi dei personaggi, le loro relazioni con gli altri personaggi, i luoghi descritti o i tempi in cui accadono le azioni narrate, risulta molto spesso difficile e stancante, quindi riuscire a tradurre in immagini, in musica, in azioni teatrali e immagini ciò che leggiamo, certamente aiuta. Si pensi in quanti abbiano amato i Promessi sposi, solo dopo che il Trio Solenghi Marchesini Lopez abbiano portato in scena il romanzo di Manzoni, oppure all’ importanza del’Eneide a Fumetti di Indro Montanelli. Noi ci rifacciamo a questi esempi per portare avanti il nostro lavoro. È stato così, per il Teatro di Eduardo de Filippo a Fumetti, oppure per l’Inferno di Dante nel Sottosuolo di Napoli, o anche per L’Eneide di Virgilio negli Scavi archeologici di Ercolano”.

Focalizzando l’attenzione su uno degli spettacoli di maggiore successo, L’inferno di Dante prevede una conclusione molto suggestiva. Senza rivelare nulla in proposito, cosa si intende trasmettere con l’ascesa di Dante dal cuore dell’Inferno al Riveder le stelle? O meglio, come può essere interpretata tale ascesa oggi, da un comune spettatore?

“Ogni tipo di Spettacolo, deve pur lasciare allo spettatore emozioni e sensazioni uniche e motivi di discussioni postume alla visione dello stesso, ed ogni autore e regista, sa bene che questa legge va rispettata pedissequamente, per cui nel finale di ogni spettacolo, si va sempre alla ricerca del “ colpo ad effetto” che possa impressionare favorevolmente il pubblico. Nel caso dell’Inferno, dopo aver cercato di rappresentare la fantasia di Dante, ho cercato di rappresentare la triste realtà degli uomini, creando di fatto un parallelo tra l’immaginario e la quotidianità, lasciando al pubblico la scelta di ascendere al “paradiso” evitando di praticare atteggiamenti che vede proiettate nell’ultima scena”.

Per maggiori informazioni inerenti agli spettacoli, consultare l’apposito sito della Compagnia.

Giovanna De Vita