Il consueto appuntamento con la rubrica geopolitica di Libero Pensiero vi porta alla scoperta di come il mondo cambi in appena una settimana. Buona lettura! 

  • AFRICA: LO STATO ISLAMICO SI MUOVE VERSO IL SAHEL

mondoGruppi di combattenti dell’ISIS stanno abbandonando le loro basi in Libia, per timore di attacchi aerei delle forze occidentali, e stanno muovendo verso sud, nella regione del Sahel, creando una reale minaccia per i Paesi dell’area. Sia i governi africani che quelli occidentali temono che il vasto e difficile territorio del Sahel possa diventare una nuova base operativa dello Stato Islamico, da cui lanciare nuove offensive. In questa regione, che si estende dal deserto del Sahara alla Savana Sudanese, sono già presenti delle cellule disperse di terroristi facenti capo ad Al Qaeda, che si era cercato di sgominare con un intervento militare francese in Mali, nel 2012. In questi giorni, c’è stata una mobilitazione generale degli alti comandi degli stati su cui grava tale minaccia, i quali cercano di preparare adeguate misure di sicurezza.

  • L’UNIONE EUROPEA PER I DIRITTI UMANI IN GUATEMALA

mondoGiovedì 11 febbraio, una delegazione rappresentativa del Parlamento Europeo, presieduta da Cristian Dan Preda, membro del Partito Popolare Europeo e vicepresidente della Sottocommissione per i Diritti Umani, ha incontrato il Presidente della Repubblica del Guatemala allo scopo di stabilire un piano di azione per l’implementazione delle politiche a favore della salute, dell’educazione, dei diritti delle donne, contro la corruzione e per il rafforzamento della sicurezza e della giustizia nel Paese centroamericano. Il programma di sviluppo comprende anche un eventuale erogazione di finanziamenti da parte dell’Unione. Lo sviluppo del Guatemala, come ha sottolineato l’ambasciatrice UE, interessa particolarmente all’Europa, in ragione delle capacità democratiche dimostrate, a tutti i livelli, dal Paese nel corso della crisi politica attraversata nel 2015.

  • RIMPASTO A PARIGI

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Il Presidente della Repubblica francese, François Hollande, ha nominato ieri i nuovi ministri che siederanno nel Consiglio, guidato dal Presidente Manuel Valls. Il rimpasto si è reso necessario per dare nuovo impulso all’azione di governo, in un momento difficile per la Francia sia a livello interno che internazionale. Proprio la scelta del nuovo Ministro degli Esteri è stata la più discussa: la preferenza è caduta su Jean-Marc Ayrault, 66 anni, con poca esperienza diplomatica a confronto col suo predecessore, Laurent Fabius (passato a presiedere la Corte Costituzionale). La profonda conoscenza del tedesco e della Germania da parte di Ayrault, tuttavia, fa intuire che la nomina è stata concepita per creare un nuovo filo diretto con Berlino, che possa essere utile al nuovo Ministro per affrontare al meglio le sfide del Medio Oriente. Per il resto, si segnala che a capo di molti dicasteri sono stati posti politici di forte tradizione ambientalista.

  • ACCORDO DI TREGUA TEMPORANEA IN SIRIA

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È stato raggiunto un accordo per la tregua temporanea in Siria affinché vengano interrotte tutte le azioni belliche tra governo siriano e ribelli, all’interno di una guerra civile che dura ormai da 5 anni e che ha finora causato la morte di circa 300 mila persone. Ad annunciare la sospensione temporanea delle ostilità sono stati i rappresentanti di USA, Unione Europea e Russia, i quali si sono riuniti in Germania nel corso della settimana. «Le ostilità in tutta la Siria verranno interrotte entro una settimana», ha dichiarato il Segretario di Stato americano, John Kerry. L’intesa è stata raggiunta dall’International Syria Support Group (ISSG), un gruppo di 17 paesi, impegnati nei dialoghi per la pace in Siria, tra cui: Arabia Saudita, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giordania, Iran, Iraq, Italia, Libano, Oman, Qatar, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Turchia e tre organizzazioni come la Lega Araba, l’Unione Europea e le Nazioni Unite. La tregua raggiunta permetterà soprattutto l’accesso in Siria di aiuti umanitari per la popolazione.

  • PRIMO CASO DI VIRUS ZIKA IN CINAmondo

La Cina ha confermato il primo caso importato del virus Zika. Ad annunciarlo è stata la national Health and Family Planning Commission lo scorso martedì. Il paziente, un uomo di 34 anni, era stato in viaggio in Venezuela e al suo ritorno in Cina ha accusato i primi sintomi: febbre, mal di testa e vertigini. Ciò nonostante la NHFPC ha assicurato che il rischio di diffusione del virus nel Paese è estremamente basso, grazie soprattutto alle temperature rigide che escludono la presenza di zanzare. Inoltre, molto probabilmente a marzo, sempre in Cina, verrà lanciato uno studio di ricerca che utilizzerà zanzare infettate, mirando alla riduzione numerica della popolazione di zanzare in grado di trasmettere il virus agli essere umani. A dirigere i lavori di ricerca sarà Xi Zhiyong, professore di microbiologia presso la Sun Yat-sen University di Guangzhou, nella provincia di Guangdong.

  • USA E COREA DEL NORD SI PREPARANO ALLA GUERRAmondo

Le ostilità tra Usa e Corea del Nord non sono prossime a cessare, e dopo i recenti test nucleari degli asiatici gli americani sono decisi a seguire una linea sempre più dura, e hanno individuato da tempo nella Corea del Sud un ottimo alleato. Al principio della prossima settimana Washington e Seoul si incontreranno per discutere di un vero e proprio sistema missilistico difensivo americano da stanziare in Corea del Sud. La decisione è stata presa dopo che mercoledì Seoul ha deciso di sospendere le attività nel parco industriale di Kaesong, quello che era stato un simbolo della cooperazione tra i due stati confinanti, la pronta risposta di Pyongyang è stata l’occupazione militare del parco. Il dittatore ha poi annunciato anche un congelamento di patrimoni sudcoreani e copiose deportazioni di lavoratori. Una risoluzione diplomatica del conflitto appare sempre più improbabile.

Hanno collaborato: Sabrina Carnemolla, Galileo Frustaci, Ludovico Maremonti, Andrea Palumbo, Valerio Santori