Lo spettacolare Fiorentina – Genoa di domenica, terminato sul 3-3, ha confermato ulteriormente la crescita di due ragazzi che, a questo punto della stagione, non sono solo delle sorprese, ma dei veri e propri protagonisti del campionato: Federico Chiesa e Giovanni Simeone. Il numero 25 viola ha come al solito sfoderato una solida prestazione sulla fascia in entrambe le fasi, colpendo una traversa ed andando a segno per il momentaneo 2-0, firmando così il secondo gol consecutivo dopo quello al Chievo. L’argentino ha invece messo lo zampino su tutte e tre le reti dei rossoblu, con due gol ed il passaggio per Taraabt, arrivando già a quota 10 gol al suo primo anno in Italia.

I due baby fenomeni stanno dimostrando ampiamente il loro talento in queste ultime settimane, senza dare peso a quei cognomi che per molti altri potrebbero risultare pesanti. Due cognomi che in Italia sono un habitué, da quando, verso fine anni ’90 ed inizio 2000, Enrico ChiesaDiego Simeone calcavano i campi della Serie A, da avversari (il primo con le maglie di Parma e Fiorentina, il secondo con quelle di InterLazio) e da compagni di squadra nel 2003, l’ultimo anno del Cholo nel nostro campionato.

Federico ed Enrico Chiesa

Due giocatori diversissimi dai loro genitori: Enrico era una punta molto rapida sia nello scatto che nelle conclusioni verso porta, autore di 138 gol in Serie A; Federico è invece un esterno di fascia, caparbio, bravo nello stretto e sempre pronto a sacrificarsi in fase difensiva. Diego era un mediano di rottura, un ottimo recupera-palloni che però non disdegnava la fase offensiva (in tutta la carriera è stato autore di più di 100 gol); Giovanni è diventato una punta centrale in questa sua stagione, dimostrando di essere bravo sia ad attaccare la profondità che nel far accorciare la squadra, anche grazie ad un ottimo bagaglio tecnico. Dell’eredità paterna, oltre a quei due cognomi che potrebbero essere un fardello per tutti, si può riconoscere solo il carattere: timido e riservato per il primo, esuberante per il secondo, oltre a quel soprannome che, come da tradizione sudamericana, passa sempre al figlio con aggiunta di vezzeggiativo.

Giovanni e Diego Simeone

Dopo quindici anni di distanza quindi, un Chiesa ed un Simeone si trovano di nuovo faccia a faccia nel nostro campionato, pronti a darsi battaglia e regalare spettacolo come fosse uno dei più belli Lazio – Parma di inizio secolo, solo che questa volta i protagonisti non sono i genitori e loro non sono solo “i figli di”, ma il futuro della Serie A.

Andrea Esposito

fonte immagine in evidenza: calciomercato.com

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