Nel deserto del Mojave, in California, una navetta spaziale dell’azienda Virgin Galactic adibita a formula di viaggi commerciali, la “SpaceShip Two”, si è bruscamente schiantata provocando la morte di un pilota, mentre l’altro è gravemente ferito, essendosi lanciato tempestivamente con un paracadute prima dell’atterraggio forzato e della seguente esplosione.
La dinamica dello schianto
Durante un test la navetta è stata sganciata dal vettore WhiteKnightTwo una volta arrivati a quota minima di altezza, poco più di 15 mila metri. La SpaceShip Two era una navetta prova, testata per la prima volta in seguito ad una modifica dell’alimentazione del motore, formato dall’utilizzo di grani di un carburante a base plastica, per il razzo ibrido. Il nuovo tipo di motore avrebbe dovuto garantire una maggiore propulsione di potenza. Ma una volta acceso il motore della navicella, questo non si è dimostrato in grado di supportare una tale forza, e si è riscontrato una “grave anomalia che ha provocato la perdita di controllo del velivolo”.
Secondo la CNN l’incidente è costato alla compagnia di Richard Branson circa 500 mila dollari. Il miliardario britannico, si era posto l’obiettivo entro il 2015 di lanciare dei “voli spaziali” per mostrare nuovi paesaggi a un vasto pubblico. L’azienda aveva già acquisito le prime prenotazioni per quest’avventura, circa 700, per avere garantito un volo nello spazio alla modica cifra di 200 mila euro a biglietto.
“Sono sconvolto e rattristato, ma andremo avanti.”
Con il rinvio dell’esperienza secolare, il possessore della compagnia Virgin Galactic ancora non si scoraggia, nonostante l’incidente vada ad aggiungersi ad un ulteriore schianto registratosi mercoledì scorso. Un razzo, dell’azienda privata Orbital Science, è esploso pochi secondi dopo il lancio dalla base della Nasa a Wallops Island, in Virginia. Per fortuna non vi era personale al bordo, bensì 2,2 tonnellate di rifornimenti per la Stazione Spaziale Internazionale.
“Il coraggio di rischiare” sicuramente non è stato perso da Richard Branson, che col suo sogno di far intraprendere anche ai non addetti ai lavori un viaggio nello spazio, sicuramente avrà fatto breccia nei cuori di svariate star ricchissime, da Leonardo di Caprio a Lady Gaga. Ciononostante, per il prossimo anno non saranno più assicurati i 500 posti aerei promessi da Branson, ma il sogno tecnologico di far breccia nello spazio rimane sempre notevolmente vicino.
Alessandra Mincone